Dieci (più una) iconiche compagnie aeree scomparse dai cieli

02/05/2023
Dieci brand (più uno) che hanno fatto la storia dell'aviazione e che sono falliti e/o sono stati acquisiti da altri vettori negli anni. Tra cui anche la nostra Alitalia
In attesa dell’entrata – che pare inevitabile – della neonata Ita-Airways nel Gruppo Lufthansa, decisione che dovrebbe arrivare il prossimo 12 maggio, partiamo proprio dalla compagnia dalle ceneri della quale è nato il vettore guidato da Fabio Lazzerini, per pubblicare i 10 iconici brand dell’aviazione (più una, la compagnia ex-DDR, che sparì a causa…del collasso di un paese intero) che, nel corso degli anni, non abbiamo più visto i loro jet solcare i cieli.

Alitalia (1946-2021)

Alitalia fu fondata nel 1946 come compagnia aerea internazionale italiana (ALII) come joint venture tra British European Airways e dall’Institute for Industrial Reconstruction. La compagnia iniziò ad operare il 5 maggio 1947, con un volo tra Torino, Roma e Catania operato da un aereo Fiat G-12. Il vettore segue il boom italiano del dopoguerra, diventando una delle principali compagnie al mondo.

  • Negli anni ’50 vengono introdotti i primi assistenti di volo, con divise disegnate dalla casa di moda Sorelle Fontana, ed entrano in flotta quattro quadrimotori Douglas DC-4.
  • Nel 1960 Alitalia diventa sponsor ufficiale dei XVII Giochi Olimpici di Roma e vengono introdotti i primi aerei a reazione. Nel 1961 l’apertura dell’aeroporto di Roma-Fiumicino, che diventerà il suo hub principale.
  • Negli anni ’70 l’azienda diventa il primo vettore europeo ad avere nella propria flotta solo velivoli a reazione e, con la consegna del primo B-747/100, l’azienda adotta il classico logo arrivato sino a noi.
  • Negli anni ’80 prosegue lo sviluppo della flotta e del proprio network con l’introduzione dei Douglas DC-10, dei McDonnell Douglas MD-80 e degli A-300 con l’apertura di rotte da Roma verso l’Estremo Oriente (Tokyo).
  • Negli anni ’90 la crisi che porta alla parziale privatizzazione dell’azienda, nel 2017 è posta in amministrazione straordinaria sotto l’egida del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
  • Con l’emanazione del decreto “Cura Italia” nel 2020, è stata prevista la costituzione di una nuova società, denominata Ita (Trasporto Aereo Italia), che ne prende il posto dal 15 ottobre 2021.

Pan Am (1927-1991)

Gli amanti del cinema, e i fan di Leonardo DiCaprio, si ricorderanno la Pan American World Airways come la compagnia aerea del film Prova a prendermi (Catch Me If You Can), diretto nel 2002 da Steven Spielberg, dove l’attore premio oscar si spacciava per pilota del vettore statunitense.
  • Nata nel 1927, grazie a Henry Arnold, Karl Spaats e John H. Jouett, La Pan Am inizia a operare dalla Florida a Cuba.
  • Negli anni ’30 la compagnia acquista velivoli anfibi, i clipper, in grado di atterrare sia su pista sia su acqua per ovviare al problema della mancanza di aeroporti moderni. Nel 1935 la compagnia esegue il volo più lungo del mondo mai tracciato, da San Francisco alle Hawaii, compiendo un primo passo verso tratte transpacifiche.
  • Negli anni ’50 la Pan Am affina i suoi servizi di bordo, grazie ad equipaggi multilingue e laureati e, dopo il primo volo transatlantico con un aereo a reazione tra New York e Parigi nel 1958, diventa la prima e la più grande compagnia aerea del mondo.
  • Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 la compagnia Pan Am raggiunge il suo massimo successo, volando in tutto il mondo con Boeing 737 e 747 e altri modelli, e possiede anche la catena alberghiera Intercontinental.
  • Inizia la cosiddetta “jet age”, che i piloti Pan Am coprono volando con al polso un Rolex GMT-Master, orologio commissionato dal ceo Juan Trippe per il proprio equipaggio.
  • Anni ’70: la prima crisi, in seguito alla crisi petrolifera del 1973.
  • Anni ’90: arriva il fallimento, il 4 dicembre 1991, a causa di errori strategici, incidenti, dirottamenti e atti terroristici, tra qui quello, tristemente famoso, del volo 103 sui cieli di Lockerbie quando un bomba fece precipitare il B747 Pan Am sul villaggio scozzese, causando 259 vittime a bordo dell’aeromobile e 11 vittime nel villaggio scozzese.

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