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100 Million Club: i mega aeroporti che stanno cambiando il futuro del travel

In questo articolo

Dal Medio Oriente all’Asia, le grandi capitali del traffico aereo investono in infrastrutture record. Obiettivo: superare la soglia dei 100 milioni di passeggeri annui e diventare hub globali per il business e il turismo

Il prossimo decennio sarà caratterizzato da una trasformazione radicale delle infrastrutture aeroportuali. Grandi progetti di ampliamento sono già in corso in Medio Oriente e Asia, con un obiettivo preciso: accogliere oltre 100 milioni di passeggeri all’anno e conquistare un posto nell’esclusivo ‘100 Million Club’, finora dominato da un unico scalo.

Nel 2024, infatti, solo l’aeroporto di Atlanta (ATL) negli Stati Uniti ha superato questa soglia, gestendo 108 milioni di viaggiatori. Subito dietro, Dubai International (DXB) con 92,3 milioni (+6,1% rispetto al 2023), quasi il doppio della crescita di ATL (+3,3%). Una traiettoria che rende plausibile il sorpasso di Dubai entro la fine del decennio.

Capacità e volumi: cosa significa superare i 100 milioni

Per capire la portata di questa sfida, è importante distinguere tra capacità passeggeri e volume passeggeri:

  • Capacità = il numero massimo di viaggiatori che un aeroporto può gestire grazie alle sue infrastrutture.
  • Volume = i passeggeri effettivamente transitati in un anno.

Molti scali stanno ampliando la capacità ben oltre i flussi attuali, anticipando una crescita che, secondo IATA, porterà a raddoppiare i passeggeri mondiali entro il 2043.

Dubai World Central: il futuro mega hub degli Emirati

Se oggi il principale aeroporto di Dubai è il DXB, il futuro guarda al Dubai World Central (DWC). Il governo emiratino ha avviato un progetto colossale: cinque piste, sviluppo modulare e una capacità finale di 260 milioni di passeggeri l’anno.

Nel giro di dieci anni, il DWC potrebbe sostituire DXB come aeroporto principale della città. La posizione strategica di Dubai, ponte naturale tra Est e Ovest, resta un vantaggio competitivo per intercettare sia transiti intercontinentali sia viaggi turistici diretti negli Emirati.

Istanbul: un aeroporto nato per crescere

Inaugurato nel 2018, l’Istanbul Airport (IST) è già tra i più grandi al mondo. La capacità iniziale era di 90 milioni di passeggeri, ma il piano prevede un’espansione fino a 200 milioni entro il 2028.

Nel 2024 lo scalo turco ha movimentato 80 milioni di viaggiatori (+5,2% sul 2023) e punta a raggiungere quota 100 milioni entro il 2027. Con Turkish Airlines che offre più destinazioni rispetto a molti hub mediorientali, IST si candida a diventare un protagonista assoluto della connettività globale.

Riyadh: l’ambizione saudita con il King Salman Airport

L’Arabia Saudita non resta a guardare. Nell’ambito del programma Vision 2030, volto a trasformare l’economia nazionale e attrarre 330 milioni di visitatori entro il 2030, è in costruzione il nuovo King Salman International Airport a Riyadh.

Il progetto prevede una prima fase con 120 milioni di passeggeri entro il 2030, per arrivare a 185 milioni entro il 2050. Nel 2024 l’attuale scalo della capitale, il King Khalid International (RUH), ha gestito 38 milioni di viaggiatori: il salto dimensionale sarà quindi enorme e strategico per il posizionamento del Paese come hub turistico e commerciale.

Doha e Abu Dhabi: i player emergenti

Accanto ai giganti, anche Doha Hamad International e Abu Dhabi Zayed International stanno ampliando la loro offerta. Il primo ha già superato i 65 milioni di passeggeri annui, mentre il secondo potrà accoglierne fino a 45 milioni dopo i recenti lavori di espansione.

Complessivamente, gli hub mediorientali puntano a una capacità cumulativa di oltre 750 milioni di passeggeri nel prossimo decennio, il doppio rispetto agli attuali flussi.

Asia-Pacifico: il boom della domanda e i nuovi mega terminal

Se il Medio Oriente gioca d’anticipo sugli hub di transito, in Asia-Pacifico la crescita è trainata dalla domanda interna e regionale. Secondo IATA, entro il 2043 i passeggeri raddoppieranno, spinti da urbanizzazione, crescita economica e nuove classi medie.

Nel 2024 solo Tokyo Haneda (HND) ha superato i 100 milioni di posti aerei programmati, con 85 milioni di passeggeri effettivi. Ma grandi progetti in corso promettono di portare molti altri scali nel club:

  • Singapore Changi – Terminal 5: in costruzione dal 2025, aggiungerà 50 milioni di capacità, portando l’aeroporto a 140 milioni entro metà anni ’30.
  • Hong Kong International: l’espansione con la terza pista e il nuovo Terminal 2 porterà la capacità da 74 a 120 milioni entro il 2030.
  • Bangkok Suvarnabhumi: con una quarta pista e un nuovo Terminal Sud, l’aeroporto salirà a 150 milioni di passeggeri annui entro il 2033.
  • Seul Incheon: la fase 4 completata nel 2024 ha portato la capacità a 106 milioni, con ulteriori progetti in valutazione.
  • Ho Chi Minh City – Long Thanh Airport: un nuovo hub per 100 milioni di passeggeri e 5 milioni di tonnellate di merci entro il 2050.
  • Grande Manila – Bulacan Airport: pensato per decongestionare Ninoy Aquino e Clark, raggiungerà i 100 milioni a regime.

Tecnologie e sostenibilità: i driver dei nuovi hub

I mega aeroporti non sono solo più grandi, ma anche più intelligenti e sostenibili. Biometria, automazione dei processi, intelligenza artificiale e sistemi green sono ormai parte integrante dei progetti. L’obiettivo è gestire la crescita senza compromettere l’esperienza dei passeggeri né l’impatto ambientale.

Esempi come il Beijing Daxing, costruito per alleggerire il sovraffollato aeroporto di Pechino Capitale, o il nuovo Jewar Airport di Delhi (apertura prevista nel 2025), dimostrano come questi hub diventino veri motori di sviluppo economico, connessi a intere zone economiche urbane.

Perché siamo di fronte a un fenomeno destinato ad allargarsi

Da Dubai a Singapore, passando per Istanbul e Riyadh, la corsa ai mega aeroporti è appena iniziata. Entro i prossimi dieci anni, il “100 Million Club” non sarà più un circolo ristretto, ma una rete di hub strategici che ridisegneranno le rotte globali del turismo e del business travel.

Per viaggiatori e aziende significa più opzioni, più connettività e, potenzialmente, una nuova geografia del trasporto aereo. L’esclusiva soglia dei 100 milioni non sarà più un traguardo eccezionale, ma la normalità dei nuovi giganti del cielo.

Leggi Anche: Scopri i 50 aeroporti più connessi al mondo

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