La nuova linea ferroviaria ad alta velocità tra Ankara e Izmir, destinata a trasformare la mobilità in Turchia, parlerà anche italiano. È stata ufficializzata una commessa dal valore complessivo di 2 miliardi di euro che coinvolge tre aziende italiane: GCF – Generale Costruzioni Ferroviarie, Safet e Tratos, quest’ultima con sede ad Arezzo e operativa nel progetto tramite la divisione britannica Tratos UK. L’azienda toscana fornirà cavi tecnologici ad alta prestazione in collaborazione con il consorzio internazionale ERG, consolidando così la propria presenza nei grandi progetti infrastrutturali globali.
Un collegamento strategico: da Ankara a Izmir in meno di 4 ore
La tratta ad alta velocità Ankara-Izmir collegherà la capitale turca con l’antica Smirne, uno dei maggiori centri economici e turistici del Paese, situato sulla costa egea. Attualmente il tragitto richiede circa 14 ore, ma grazie alla nuova infrastruttura, il tempo di percorrenza scenderà a meno di 4 ore, con una velocità massima prevista di 350 km/h.
Il tracciato ferroviario sarà accorciato da 824 a 624 chilometri e comprenderà 39 gallerie e 66 ponti, con l’obiettivo di superare le sfide geografiche e ambientali del territorio. Una volta completata, la linea sarà in grado di trasportare oltre 13 milioni di passeggeri e 90 milioni di tonnellate di merci all’anno.
L’obiettivo di Ankara: raddoppiare la rete AV entro il 2027
Il progetto Ankara-Izmir rientra in un piano più ampio del governo turco per potenziare la rete ferroviaria nazionale. L’obiettivo è raddoppiare la rete ad alta velocità, portandola da 2.251 a 4.122 chilometri entro il 2027, con un incremento dell’83%.
Secondo il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture della Turchia, questo sviluppo contribuirà alla modernizzazione del sistema di trasporto, alla riduzione delle emissioni e al rafforzamento dei flussi commerciali e turistici interni. Il progetto è cofinanziato anche da istituzioni internazionali, tra cui l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB).
La partecipazione italiana al progetto testimonia l’eccellenza e l’affidabilità delle imprese nazionali nel settore dell’ingegneria ferroviaria e delle infrastrutture tecnologiche. Tratos, in particolare, è già attiva in oltre 50 Paesi ed è considerata tra i principali produttori europei di cavi per energia e telecomunicazioni.
Con questa commessa, l’Italia rafforza il proprio ruolo strategico nello sviluppo infrastrutturale internazionale, portando il know-how tricolore in uno dei cantieri ferroviari più interessanti dell’Eurasia.
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