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L’UE vuole il bagaglio a mano gratuito per tutti: cosa cambierebbe davvero per i passeggeri

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Nuove regole UE: il bagaglio a mano sarà sempre gratuito. Ma le low-cost protestano: “Così aumenteranno le tariffe per tutti”

Zaino in spalla e trolley a bordo, ma senza pagare un euro in più. Potrebbe sembrare un ritorno al passato, quando salire su un volo significava avere almeno un piccolo bagaglio incluso. E invece è una delle novità più discusse in arrivo dall’Unione Europea: una proposta di riforma del Regolamento 261/2004 che punta a rendere gratuito il trasporto di un bagaglio a mano fino a 7 kg per tutti i voli in partenza da Paesi UE.

La misura, approvata il 24 giugno 2025 in Commissione Trasporti al Parlamento europeo, dovrà essere votata in seduta plenaria tra il 7 e il 10 luglio. Se confermata, aprirà la strada ai negoziati con Commissione e Consiglio (il cosiddetto “trilogo”) e potrebbe entrare in vigore entro la fine del 2025.

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Un trolley per tutti: cosa prevede la proposta

Il testo approvato stabilisce che ogni passeggero debba avere diritto a portare a bordo gratuitamente:

  • un bagaglio a mano di massimo 7 kg, con dimensioni compatibili con la cabina (intorno ai 55×40×20 cm);
  • un oggetto personale (zaino, borsa o laptop bag, di dimensioni più contenute).

Una definizione già presente nelle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ma finora mai applicata in modo uniforme. Il nuovo regolamento obbligherebbe invece tutte le compagnie aeree, incluse le low-cost, ad adeguarsi.

Il principio alla base è chiaro: aumentare la trasparenza e porre fine ai cosiddetti “costi nascosti” che spesso trasformano una tariffa di 19,99 euro in una spesa ben più salata al momento del check-out. La proposta include anche altre tutele per i passeggeri, tra cui maggiori obblighi informativi in caso di cancellazioni o ritardi, e l’assegnazione gratuita di posti vicini ai minori.

La reazione delle compagnie low-cost: “Così aumenteranno le tariffe”

L’opposizione delle compagnie aeree non si è fatta attendere. In particolare le low-cost – Ryanair, Wizz Air, easyJet – vedono la proposta come un attacco diretto al loro modello di business, basato su tariffe base ridotte e numerosi servizi accessori a pagamento.

Secondo le compagnie, l’inclusione obbligatoria del bagaglio a mano nel prezzo base porterà inevitabilmente a un aumento dei biglietti, anche per chi viaggia leggero.

Ma non è solo una questione economica. I vettori temono anche problemi operativi: cappelliere affollate, tempi d’imbarco più lunghi, più bagagli da dover trasferire in stiva al gate. Alcuni esperti del settore prevedono la necessità di rivedere le procedure d’imbarco per gestire il nuovo scenario.

Quanto pesano davvero i bagagli nei conti delle compagnie?

Per comprendere la portata della riforma, basta guardare ai numeri.

Nel 2023, Ryanair ha incassato oltre 4,7 miliardi di euro da servizi ancillari, tra cui bagagli, priorità, e posti assegnati—pari a circa il 34% dei ricavi totali.
Wizz Air ha dichiarato che il 45% del proprio fatturato deriva da servizi accessori come priority boarding, selezione del posto e trasporto del trolley da cabina.

La gratuità del bagaglio a mano, se imposta per legge, cancellerebbe di fatto una delle principali fonti di reddito per il settore low-cost. Con conseguenze ancora tutte da valutare sul prezzo medio dei biglietti.

Cosa cambia per i passeggeri

Per i viaggiatori, la riforma rappresenterebbe un’importante conquista in termini di diritti e trasparenza.
Chi oggi paga fino a 50 euro in più per portare un semplice trolley in cabina, vedrebbe quel costo azzerato. Non solo: grazie alla standardizzazione delle regole tra le compagnie, confrontare le tariffe diventerebbe più semplice e immediato.

Ma non mancano le controindicazioni.
Chi viaggia solo con uno zainetto, ad esempio, potrebbe trovarsi a pagare un biglietto leggermente più caro rispetto a oggi, senza utilizzare il servizio aggiuntivo. Il rischio – secondo alcune associazioni dei consumatori – è che la nuova norma finisca per penalizzare i passeggeri più minimalisti, spingendo verso una tariffa più uniforme, ma meno personalizzabile.

A riassumere in modo efficace questa criticità è Andrea Giuricin, docente di economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano e CEO di TRA Consulting, recentemente intervenuto al tavolo dedicato al trasporto ferroviario durante il nostro evento Beyond the Borders, che su X (ex Twitter) ha scritto:

Una metafora semplice ma chiara: rendere il trolley gratuito per tutti potrebbe significare far pagare il “di più” anche a chi sceglie il minimo indispensabile.

Quando entrerà in vigore

Il calendario prevede una votazione in plenaria al Parlamento UE tra il 7 e il 10 luglio 2025.
Dopo, partirà il trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione, in cui verranno definiti i dettagli del testo finale.
Se l’accordo sarà raggiunto rapidamente, la riforma potrebbe diventare operativa entro la fine dell’anno, o al più tardi nei primi mesi del 2026.

Alcuni Stati membri – come Italia, Spagna e Francia – si sono detti favorevoli. Altri, come Irlanda e Ungheria (dove hanno sede rispettivamente Ryanair e Wizz Air), potrebbero tentare di rallentare o modificare il testo.

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