Viaggio USA raddoppia ESTA

Viaggi negli USA sempre più cari: ESTA quasi raddoppiato

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La nuova legge di bilancio firmata da Trump fa discutere: l’autorizzazione ESTA passa da 21 a 40 dollari, ridotti drasticamente i fondi all’ente per la promozione turistica

La nuova legge di bilancio approvata dal Congresso e promulgata dal presidente Donald Trump prevede un aumento del costo dell’ESTA, il sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio negli Stati Uniti. Dal 2025, il prezzo passa da 21 a 40 dollari. Il provvedimento colpirà milioni di viaggiatori dei Paesi aderenti al Visa Waiver Program tra cui Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Australia – che ogni anno visitano gli USA senza visto ma con autorizzazione elettronica.

Tagli a Brand USA: promozione turistica a rischio

Contestualmente, la legge riduce da 100 a soli 20 milioni di dollari i finanziamenti federali a Brand USA, l’ente pubblico-privato nato nel 2010 per promuovere gli Stati Uniti come destinazione turistica. “Dovremo ricalibrare radicalmente le nostre attività“, ha dichiarato Fred Dixon, CEO dell’organizzazione, commentando la misura.

Brand USA si finanzia in parte proprio con i ricavi delle tasse ESTA. Il taglio dei fondi arriva a poche settimane dal lancio della nuova campagna globale “America the Beautiful”, presentata alla convention IPW della U.S. Travel Association a Chicago e in programma da agosto.

Turismo in calo e reazioni

Il provvedimento arriva in un momento critico per il settore: secondo Tourism Economics, i flussi turistici verso gli USA sono destinati a calare del 5,1% nel 2025, ribaltando le precedenti stime di crescita (+8,8%).

Geoff Freeman, presidente della U.S. Travel Association

Durissimo il commento di Geoff Freeman, presidente della U.S. Travel Association:

L’aumento dell’ESTA è assurdo, mentre i tagli a Brand USA sono controproducenti, soprattutto in vista di eventi globali come i Mondiali 2026 e le Olimpiadi di Los Angeles 2028“.

Parchi nazionali più cari per i non americani

Un altro fronte aperto riguarda i parchi nazionali: con un decreto firmato da Trump, i turisti stranieri pagheranno di più per accedervi. Le tariffe per i cittadini statunitensi rimarranno invariate, mentre per i non residenti saranno aumentate, anche se non è ancora chiaro di quanto. Il decreto introduce inoltre un accesso prioritario per i residenti USA ai sistemi di prenotazione e permessi.

L’amministrazione giustifica la decisione con lo slogan “America First”, spiegando che i contribuenti statunitensi finanziano i parchi con le imposte sul reddito. Secondo la Casa Bianca, i fondi extra serviranno per la manutenzione e conservazione delle aree protette.

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