Un nuovo studio indipendente di Deloitte evidenzia che i costi più elevati in Europa nel mondo del trasporto aereo spingono l’attività dei passeggeri verso hub e destinazioni non Ue non soggetti alle stesse regole, minando la competitività europea e gli obiettivi di decarbonizzazione settoriale. Questo pericolo è più evidente sul traffico UE-Asia, con le regole correnti che prevedono di accrescere i costi del 15% entro il 2030 sulle rotte chiave. La maggior parte dei costi deriva dalla legislazione sul clima dell’UE, in particolare agli ETs, e all’obbligatorietà dell’uso di carburante per aviazione sostenibile per ridurre del 26% le emissioni di CO₂. Un allarme lanciato dall’associazione delle compagnie europee Airlines For Europe. Che si affianca alla campagna lanciata da Ryanair chiedendo le dimissioni di Ursula Von der Leyen qualora non intervenga per proteggere il mercato unico dei voli in Europa durante gli scioperi nazionali dei controllori di volo francesi.
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Allarme competitività per le compagnie europee secondo Airlines For Europe: le possibili soluzioni
Il rapporto indica una combinazione di possibili soluzioni dell’Ue per livellare il costo tra compagnie aeree e percorsi Eu Extra-Ue. Ridurre il costo degli ETs e del SAF con un meccanismo di regolazione del bordo del carburante per aviazione sostenibile (SAF-BAM).
“L’Europa non può permettersi una politica climatica che spinga i passeggeri europei a utilizzare vettori extra-Ue. Questo rapporto (di Deloitte, ndr) mostra che un meccanismo ben progettato per mitigare l’impatto delle politiche di riduzione delle emissioni può mantenere la competitività del settore in Europa” il commento Ourania Georgoutaskou, amministratore delegato di Airlines for Europe (A4E).
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