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Addio viaggi eterni in auto: pronti i voli super-rapidi dai piccoli aeroporti

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Dallo scalo di Roma Urbe a Milano Bresso e Venezia Lido: il progetto ENAC promette collegamenti in meno di un’ora a partire da 80 euro

ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha messo in campo un programma ambizioso — denominato Regional Air Mobility (RAM) — per attivare voli di linea su aeroporti minori come Roma Urbe, Milano Bresso, Venezia Lido, collegando città medio-piccole con rotte dirette a corto raggio, rendendo fattibili voli che oggi richiedono, su strada, ore di viaggio.

Il progetto prenderà il via ufficialmente con un volo dimostrativo tra Roma Urbe e Fano, previsto per il 15 settembre, che ridurrà i tempi di percorrenza auto da 4-5 ore a soli 40-50 minuti di volo. Pierluigi Di Palma, presidente di ENAC, definisce questo test un “primo passo verso una rete nazionale capillare a corto raggio”.

Velivoli, capacità e costi

Il piano RAM prevede l’impiego di aeromobili da 8 a 20 posti per collegamenti regionali, con un raggio d’azione variabile tra 300 e 500-600 km, a seconda del modello usato.

C’è la possibilità che il prezzo del biglietto, grazie a contributi regionali o al meccanismo della continuità territoriale, non superi i 80-100 euro per tratta, rendendo il servizio accessibile anche per pendolari, imprese e turisti.

Scali interessati e infrastrutture

ENAC, tramite la controllata Enac Servizi, gestisce attualmente 21 aeroporti minori sparsi sul territorio.

I principali snodi proposti sono Roma Urbe, Milano Bresso e Venezia Lido. Le rotte pilota prevedono collegamenti diretti verso località come Elba, Arezzo, Perugia, Siena, Tortolì, Viterbo, L’Aquila e altre realtà regionali.

Si prevede la necessità di adeguamenti infrastrutturali in questi scali minori (piste, terminal, sicurezza), oltre che la creazione di integrazioni con altri mezzi di trasporto, per rendere il servizio realmente competitivo e funzionale.

Obiettivi del RAM

  • Ridurre drasticamente i tempi di viaggio tra piccoli centri, specialmente isole o zone montane o costiere con scarsa copertura ferroviaria o autostradale.
  • Promuovere la “connettività orizzontale” tra regioni, tra tirreno e adriatico, Nord e Sud, migliorare le opportunità turistiche e la mobilità interna.
  • Evitare che il settore resti appannaggio esclusivo di jet privati e quindi un servizio di trasporto aereo pubblico come complemento ai treni, autobus e strade.

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