Si trovano ben 816 recensioni di pizzerie su tutto il territorio italiano – di cui ben 134 new entry – sulle circa 35 mila su tutto il territorio italiano nella nuova edizione della Guida sulle Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso. Di queste, ben 100 pizzerie hanno ricevuto i Tre Spicchi (il massimo riconoscimento) e 18 quelle che hanno ottenuto le Tre Rotelle (il massimo riconoscimento per la pizza “al taglio” o da asporto). Le migliori? Franco Pepe con Pepe in Grani (a Caiazzo, in Campania), affiancato da I Tigli di Simone Padoan (San Bonifacio) con 97 punti per la pizza classica e Pizzarium di Gabriele Bonci (Roma), con 96 punti, per le Tre Rotelle, ovvero per le pizze “al taglio”.
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Una pizza in viaggio di lavoro: le altre sul podio
Dopo l’Ex aequo tra Pepe in grani e i Tigli per il vertice del podio, al secondo posto ben tre locali con 96 punti: Sasà Martucci, I Masanielli (Caserta) e Confine – Pizza e Cantina di Milano. Al terzo posto ben otto pizzerie, tutte a 95 punti. Ovvero:
- Seu Pizza Illuminati di Roma
- Renato Bosco Pizzeria di San Martino Buon Albergo, Verona
- Pizzeria Clementina di Fiumicino
- Madia di Salerno
- Lisola Restaurant di Fortio, Napoli
- La Contrada di Aversa
- I Masanielli di Caserta
- Bob Alchimia a Spicchi di Montepaone, Catanzaro
Sono 13 le nuove Tre Spicchi, ovvero:
- Ristorante dell’Angolo – Vittuone (MI)
- Acquaefarina – Trento
- Zio Mo Pizza e Bistrot – Legnago (VR)
- Cipriano Pizzeria – Firenze
- San Martino Pizza & Bolle – Roma
- Fermenta – Chieti
- 3 Voglie – Battipaglia (SA)
- Lisola – Ischia (NA)
- Isabella De Cham Pizza Fritta – Napoli
- Polichetti Esperienze di Pizza – Roccapiemonte (SA)
- Lombardi – Maddaloni (CE)
- Era Ora Ortigia – Siracusa
- Sitàri Sorce Family – Agrigento
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Il racconto delle identità, oltre i punteggi
In una nota, il Gambero Rosso scrive: “Nelle 564 pagine della guida Pizzerie d’Italia 2026 del Gambero Rosso, raccontiamo soprattutto loro: la Valmarecchia e il Belìce, la Lessinia e il Parco Agricolo Sud, la Valle Caudina e l’Agro Pontino, la Calabria (che ha ingranato il turbo), la Maremma, il Garda, le Langhe, i Monti Lattari, gli Aurunci e le Murge. E le identità che man mano si risvegliano in forma di impasti: la ruota di carro dei vicoli e la tonda croccante dei romani, la nuova – che poi è antica – pizza sottile dei pugliesi o l’orgoglio aromatico di Tramonti“.
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