Il 29 settembre 2025 segna la fine di Play Airlines, la compagnia aerea low cost islandese fondata nel 2021 durante la pandemia di Covid-19. Con un annuncio ufficiale pubblicato sul proprio sito, il consiglio di amministrazione ha comunicato lo stop immediato a tutte le operazioni di volo, lasciando a terra 400 dipendenti e migliaia di passeggeri che avevano prenotato biglietti.
“Le performance sono da tempo al di sotto delle aspettative – si legge nella nota – e le vendite di biglietti sono calate nelle ultime settimane a causa della copertura mediatica negativa e di disaccordi interni. La decisione è stata presa solo dopo aver esaurito tutte le altre opzioni”.
Ai viaggiatori colpiti dalla cancellazione viene suggerito di cercare soluzioni alternative, mentre la compagnia si è impegnata a collaborare con le autorità per gestire la chiusura delle attività.
Un modello che non ha retto la concorrenza
Play Airlines aveva costruito la propria offerta su un network che collegava l’Europa e gli Stati Uniti con scalo a Reykjavík, sfruttando una flotta composta da 10 Airbus della famiglia A320neo (sei A320neo e quattro A321neo). L’obiettivo era replicare il modello di Wow Air, fallita nel 2019, ma con tariffe ancora più aggressive.
Tuttavia, la compagnia non è riuscita a consolidare un bacino di utenza stabile. Dopo perdite consistenti, nell’autunno 2024 Play aveva rivisto la propria strategia riducendo la rete transatlantica e concentrandosi su rotte europee e verso le Canarie. Una scelta che non ha portato i risultati sperati: le vendite sono rimaste inferiori alle attese e le tensioni interne hanno aggravato la situazione finanziaria.
L’Italia nel network: voli da Bologna, Venezia e Verona
Anche l’Italia rientrava tra i mercati serviti da Play Airlines. Durante l’estate 2025 la compagnia volava da Bologna e Venezia, mentre per l’inverno era stata messa in vendita una rotta speciale da Verona dedicata agli amanti degli sport invernali. Con la chiusura improvvisa, migliaia di passeggeri restano senza collegamenti diretti verso l’Islanda.
Cosa resta: attività Acmi e impatto sul mercato
La cessazione riguarda esclusivamente i voli di linea low cost. Resta attiva invece la controllata maltese dedicata alle operazioni ACMI (Aircraft, Crew, Maintenance, Insurance), ovvero il noleggio completo di aeromobili con equipaggio, manutenzione e assicurazione. Una scelta che sposta Play in un segmento più orientato al business e meno esposto ai rischi della concorrenza.
La chiusura di Play Airlines riduce ulteriormente l’offerta di collegamenti diretti tra Islanda, Europa continentale e Canarie. Secondo l’Icelandic Transport Authority, la capacità sul mercato islandese si ridurrà di oltre il 15%, con un impatto immediato su tariffe e concorrenza.
Leggi Anche: Viaggio da record: 29 ore in volo, debutta la rotta più lunga del mondo
***
CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL
Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok