Air Italy, nuovo nome di Aeroitalia, ha annunciato ufficialmente l’uscita dalla continuità territoriale con la Sardegna a partire dal 27 aprile 2026, in concomitanza con l’avvio della Summer Season. L’amministratore delegato Gaetano Intrieri ha spiegato che la scelta arriva dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del decreto regionale che disciplina il nuovo regime di continuità aerea.
“Per quanto riguarda la Sardegna, restiamo impegnati a garantire collegamenti affidabili e competitivi” ci ha detto Gaetano Intrieri. “Al tempo stesso, se le condizioni operative e regolatorie della continuità territoriale non dovessero risultare sostenibili, valuteremo anche l’ipotesi di una nostra uscita dal bando, sempre con la massima trasparenza e nel rispetto dei passeggeri“
In un’intervista con La Nuova Sardegna è stato più tranchant: “il sistema proposto viola il regolamento europeo 1008/2008 e azzera la concorrenza, favorendo un unico vettore: Ita Airways“.
Tre anni di investimenti cancellati
La compagnia aveva puntato forte sull’isola: oltre 250 dipendenti, di cui il 40% sardi, nuove rotte interne tra Cagliari, Olbia e Alghero e persino un piano di assunzioni con 150 contratti aggiuntivi. Tutto verrà ora azzerato.
Intrieri ha precisato che non ci saranno licenziamenti: “Il personale sarà ricollocato su altre rotte, probabilmente con focus sulla Sicilia“.
Perché Aeroitalia non parteciperà al bando
Il nuovo bando europeo sulla continuità territoriale, elaborato dalla Regione Sardegna e recentemente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, ha subito sollevato dubbi da parte di Air Italy. Gaetano Intrieri, ha definito il decreto “un sistema sbagliato e pericoloso”.
“Non ci sono ancora i bandi veri e propri, è stato pubblicato solo il decreto, e già questo rappresenta un’anomalia”, spiega. “Dalla lettura dei documenti, emerge che non rispetta il regolamento europeo 1008/2008, in particolare gli articoli 16 e 17, e rischia di cancellare ogni forma di concorrenza“.
Secondo Intrieri, la concorrenza verrebbe azzerata perché “non sarà premiata l’offerta economicamente più conveniente né la compagnia che garantisce un buon servizio a costi sostenibili”. I requisiti imposti dal bando, sottolinea, “possono essere rispettati praticamente solo da Ita Airways”. In altre parole, l’intero mercato verrebbe di fatto chiuso agli altri operatori.
A titolo di esempio, Intrieri cita alcune delle norme più controverse: “Gli sconti previsti per i passeggeri che dichiarano una parentela di terzo grado con i sardi sono praticamente impossibili da verificare, quindi chiunque potrebbe beneficiarne. E poi ci sono i finger garantiti a Fiumicino e Linate: nessuna compagnia può assicurare questa certezza, se non quella scelta. Questo bando è stato costruito per favorire un solo vettore, e lo impugneremo a Bruxelles”.
Il cambio di nome: da Aeroitalia a Air Italy
Il caso esplode a pochi giorni dall’annuncio del rebranding: Aeroitalia ha infatti scelto di diventare Air Italy, recuperando un marchio già noto nel panorama italiano.
“Con il nuovo marchio Air Italy vogliamo rafforzare l’identità della compagnia, rendendola riconoscibile in Italia e all’estero e consolidando la fiducia di passeggeri e partner. È una scelta strategica, pensata per sostenere la crescita internazionale e valorizzare gli investimenti su flotta, network e servizi. Non ci aspettiamo impatti negativi: la credibilità della compagnia poggia sulla solidità del piano industriale e sulla qualità del servizio offerto, aspetti che non solo resteranno invariati, ma che sono oggi in costante miglioramento”.
La replica della Regione e il nodo europeo
La Regione Sardegna, guidata da Alessandra Todde, ha più volte sottolineato che il nuovo sistema di continuità territoriale mira a garantire “servizi certi e tariffe calmierate” per i residenti. Tuttavia, resta aperto il fronte legale: secondo il regolamento europeo 1008/2008, le restrizioni alla libera concorrenza devono essere giustificate da necessità di servizio pubblico.
Cosa cambia per i viaggiatori
Dal 27 aprile 2026 i collegamenti da e per la Sardegna saranno gestiti esclusivamente dalle compagnie che vinceranno i bandi di continuità. Ad oggi, il principale candidato è Ita Airways, che già presidia gran parte delle rotte domestiche.
Per i viaggiatori sardi si apre dunque una nuova fase: da un lato, tariffe agevolate più estese; dall’altro, il rischio di una riduzione della concorrenza con possibili conseguenze su prezzi e qualità del servizio.
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