Nel 2025, la retribuzione media dei travel manager europei raggiunge 77.156 euro, con un incremento dell’1,35% rispetto all’anno precedente. Una crescita lenta ma costante rispetto al 2023, quando la media era poco sotto i 74.000 euro.
Secondo la Travel Manager Salary & Job Satisfaction Survey 2025 di BTN Europe, quasi l’80% dei partecipanti ha ricevuto un aumento, confermando un riconoscimento parziale della centralità della funzione. I bonus restano stabili, mediamente pari al 12,6% dello stipendio base.
Differenze regionali e divario di genere
Le differenze tra Paesi restano marcate: Regno Unito e Germania guidano la classifica con stipendi medi oltre i 77.000 euro. L’Italia rimane fanalino di coda, con una media di 40.770 euro, con un gap strutturale rispetto ai principali mercati europei.
Il divario di genere è ancora significativo: le travel manager guadagnano in media il 15,4% in meno rispetto ai colleghi uomini, nonostante rappresentino quasi i due terzi del campione. Il trend, però, mostra una graduale riduzione negli ultimi anni.

Budget, esperienza e ruolo: più grandi sono le responsabilità, più alto il salario
Il sondaggio evidenzia una correlazione diretta tra dimensione del budget gestito e retribuzione:
- Travel manager con budget inferiore a 1 milione: 44.971 euro medi
- Travel manager con budget superiori a 100 milioni: oltre 97.000 euro
L’esperienza conta: chi ha oltre 30 anni di carriera guadagna mediamente quasi 98.000 euro, contro circa 62.000 euro dei professionisti più giovani.
Crescono le responsabilità operative e tecnologiche
Il ruolo del travel manager si evolve: la selezione dei fornitori resta prioritaria (89%), ma aumentano responsabilità su controllo dei costi (+14,9%) e negoziazione tariffe viaggi d’affari.
Sempre più tempo è dedicato a analisi dati (62%) e soluzioni digitali di gestione viaggi (54%), mentre l’attenzione alla sostenibilità cala al 30%.

Come vengono valutati i travel manager
Nonostante il ruolo strategico, molti travel manager rimangono sotto il dipartimento acquisti (31%), con un coinvolgimento diretto del top management stabile.
I criteri di valutazione principali sono:
- Risparmi generati (56%)
- Contributo strategico (43%)
- Soddisfazione dei viaggiatori (42%)
- Obiettivi ESG (17%)
Riconoscimento professionale ancora limitato
Il 37% dei travel manager non si sente valorizzato, mentre solo il 24% si dichiara pienamente soddisfatto della considerazione ricevuta. Il sentimento comune è dover “fare più con meno” in un contesto di crescenti complessità.
Molte le sfide e le trasformazione del settore che i travel manager hanno dovuto affrontare quest’anno.
Per esempio la riorganizzazioni interne e nuove leadership, il consolidamento del settore, soprattutto tra TMC e gare RFP più complesse, l’innovazione tecnologica e adozione dell’intelligenza artificiale, il contesto internazionale instabile.
In particolare l’IA viene vista come leva strategica, capace di spostare il ruolo da operativo a supervisione e gestione del rischio.

Prospettive per il 2026
Nonostante le difficoltà, il ruolo mantiene attrattiva:
- il 77% dei travel manager non prevede cambiamenti radicali
- il 33% confida in una promozione entro due anni
- solo 11% pensa di cambiare azienda
L’Italia mostra margini di crescita: maggiore professionalizzazione, modelli di governance avanzati e competenze digitali possono ridurre rapidamente il gap con il resto d’Europa.
Metodologia dell’indagine
La survey è stata condotta tra 28 ottobre e 28 novembre 2025, e ha coinvolto 263 travel manager europei da Regno Unito, Italia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Francia. Le risposte, anonime e verificate, coprono profili professionali, budget gestiti e anni di esperienza molto diversi.
Fonte completa e dati completi: BTN Europe – Travel Manager Salary & Job Satisfaction Survey 2025
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