A partire da domenica 12 ottobre 2025, dire addio al classico timbro sul passaporto sarà realtà. L’Unione Europea introduce ufficialmente il nuovo Entry/Exit System (EES), un sistema informatico comune per la registrazione digitale di ingressi e uscite dei viaggiatori extra-UE che si recano negli Stati membri Schengen per soggiorni di breve durata (massimo 90 giorni su 180).
L’EES sostituirà il tradizionale controllo manuale dei documenti: invece del timbro, ogni ingresso e uscita sarà automaticamente registrato in un database centrale europeo, gestito da eu-LISA, l’Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nel settore della libertà, sicurezza e giustizia.
Come funziona il nuovo sistema EES
Secondo quanto spiegato dal Consiglio dell’Unione Europea, il nuovo sistema raccoglierà e conserverà in formato digitale:
- i dati anagrafici del viaggiatore (nome, cognome, nazionalità, tipo di documento, numero del passaporto)
- la data e il luogo di ingresso o uscita da uno dei Paesi Schengen
- le impronte digitali
- e un’immagine biometrica del volto, acquisita al primo accesso
L’obiettivo, come indicato nella nota ufficiale del Consiglio UE e nella documentazione della Commissione europea, è velocizzare i controlli di frontiera, migliorare la sicurezza interna e identificare più facilmente eventuali soggiorni irregolari.
Il nuovo sistema si applicherà a tutti i cittadini non appartenenti all’UE, compresi i viaggiatori del Regno Unito, che dopo la Brexit sono considerati a tutti gli effetti “extra-UE”.
Implementazione graduale e obiettivo 2026
Non tutti i Paesi Schengen adotteranno il sistema contemporaneamente. Come precisato dal Consiglio dell’UE, l’entrata in vigore sarà graduale: ogni Stato potrà introdurre il sistema inizialmente solo in alcuni valichi di frontiera, aeroporti o porti selezionati.
Il completamento del processo è previsto per aprile 2026, quando tutti i 29 Paesi Schengen dovranno avere il sistema pienamente operativo. Tra questi anche Italia, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera e Norvegia.
Addio code (forse): cosa cambia per i viaggiatori
L’introduzione dell’EES segna un passo decisivo verso una gestione più efficiente dei flussi di viaggio, ma non mancano le criticità. Secondo l’European Travel Commission e alcune associazioni di settore come ACI Europe (che rappresenta gli aeroporti del continente), la fase iniziale potrebbe comportare tempi di attesa più lunghi ai controlli, soprattutto negli aeroporti più frequentati, a causa dell’acquisizione dei dati biometrici.
Per ridurre i disagi, diversi Paesi stanno potenziando le corsie automatizzate e-gate e incrementando il numero di operatori ai controlli. In Italia, Polizia di Frontiera e Ministero dell’Interno hanno già predisposto sistemi di test in aeroporti come Fiumicino, Malpensa e Venezia.
Il futuro del viaggio in Europa
L’EES rappresenta il primo passo verso un controllo digitale integrato a livello europeo. Dal 2026 sarà seguito dall’ETIAS (European Travel Information and Authorisation System), un’autorizzazione elettronica preventiva simile all’ESTA statunitense, che diventerà obbligatoria per tutti i cittadini extra-UE in viaggio verso l’area Schengen.
Con l’avvio del nuovo sistema, il viaggio in Europa cambia volto: meno carta, più tecnologia e sicurezza, ma anche la necessità per milioni di viaggiatori di familiarizzare con i nuovi controlli biometrici che segneranno l’inizio e la fine di ogni viaggio nel continente.
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