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Aerei a rischio? Ecco perché i nuovi dazi USA-EU potrebbero far volare i prezzi alle stelle

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Airlines for Europe lancia un appello a Bruxelles e Washington per scongiurare l’escalation commerciale. “I dazi mettono a rischio sicurezza, sostenibilità e posti di lavoro”

Airlines for Europe (A4E), la principale associazione delle compagnie aeree europee, ha lanciato un accorato appello ai leader di Washington e Bruxelles affinché mantengano l’aviazione civile al riparo da eventuali dazi doganali nel contesto delle nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

L’intervento arriva a seguito della proposta dell’amministrazione americana di introdurre tariffe fino al 30% su una vasta gamma di beni europei, mentre l’Ue valuta contromisure. Una misura che, secondo A4E, rischia di colpire duramente il trasporto aereo, rallentando le forniture, facendo lievitare i costi e ritardando il rinnovamento ecologico delle flotte.

Ourania Georgoutsakou, CEO di A4E

I rischi: più costi, meno sicurezza e progressi ambientali più lenti

Secondo quanto riportato nella nota ufficiale dell’associazione, eventuali dazi su aeromobili e pezzi di ricambio creerebbero un effetto domino sull’intero ecosistema aeronautico. Le conseguenze andrebbero ben oltre le linee aeree: si profilano infatti rincari milionari per la manutenzione e la gestione delle flotte, ritardi nella consegna di aeromobili di nuova generazione – più silenziosi, efficienti e meno inquinanti – e rischi sulla sicurezza operativa, a causa del blocco dei ricambi e delle riparazioni.

“Questo settore prospera grazie alla concorrenza e alla cooperazione transfrontaliere, non allo scontro -ha dichiarato Ourania Georgoutsakou, CEO di A4E -. Imporre dazi su aerei e pezzi di ricambio sarebbe una mossa perdente che metterebbe a rischio posti di lavoro, connettività e sostenibilità”.

Una filiera interconnessa tra Usa e Ue

L’aviazione, ricorda A4E, è un settore fortemente integrato a livello globale. I principali produttori, come Boeing e Airbus, dipendono da complesse catene di fornitura che attraversano più volte l’Atlantico: fusoliere, motori, componenti avionici e sistemi vengono prodotti, assemblati e revisionati in continui passaggi tra Europa e Stati Uniti.

L’imposizione di dazi doganali, secondo l’associazione, introdurrebbe barriere inutili che rischiano di paralizzare questa cooperazione industriale: “I componenti degli aerei attraversano regolarmente i confini per manutenzione, riparazione e revisione da parte di fornitori certificati – spesso più volte durante la loro vita utile. Introdurre dazi su questi movimenti creerebbe caos, causerebbe ritardi inutili e aumenterebbe i costi per passeggeri e merci”.

Appello ai leader: “Servono soluzioni, non conflitti”

A4E invita quindi le autorità europee e statunitensi a sfruttare la finestra temporale offerta dai negoziati in corso per scongiurare un’escalation tariffaria che rischia di danneggiare uno dei settori industriali più strategici e con maggior impatto occupazionale. L’associazione chiede l’esclusione formale di aeromobili e componenti da qualsiasi nuovo pacchetto di tariffe e il rilancio di un impegno condiviso per un commercio aperto e basato su regole.

“In gioco c’è molto più di un semplice confronto economico – conclude la nota –: è a rischio il buon funzionamento di un’industria che sostiene milioni di posti di lavoro, garantisce la connettività tra Paesi e supporta la competitività dell’Europa e degli Stati Uniti nell’economia globale”.

Chi è A4E

Airlines for Europe è l’associazione che rappresenta le principali compagnie aeree europee, tra cui Lufthansa Group, Air France-KLM, Ryanair, easyJet e IAG. Nel 2024 i vettori associati hanno trasportato oltre 770 milioni di passeggeri e operano una flotta complessiva di circa 3.700 aeromobili. L’organizzazione è attiva nel dialogo con le istituzioni Ue e promuove un settore aereo competitivo, sicuro e sostenibile.

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