Aeroitalia si prepara a offrire una seconda chance professionale agli ex dipendenti Alitalia. In un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, l’amministratore delegato Gaetano Intrieri ha annunciato che la compagnia è pronta ad assorbire parte dei lavoratori coinvolti nel licenziamento collettivo scattato il 1° novembre 2025.
La decisione arriva in concomitanza con il lancio, previsto per febbraio, del nuovo servizio di handling Aeroitalia sull’aeroporto di Roma Fiumicino. Una novità strategica che richiederà l’ingresso di nuovo personale operativo.
Una platea di 2.000 ex dipendenti senza lavoro né ammortizzatori
La compagnia ha scelto di rivolgersi direttamente ai circa 2.000 ex dipendenti Alitalia rimasti senza impiego dopo la cessazione della cassa integrazione, terminata ufficialmente il 31 ottobre. Una categoria particolarmente fragile, che rischia di rimanere esclusa dal mercato del lavoro nonostante competenze consolidate nel settore dell’aviazione.
“Per me è anche il modo di ringraziare gli ex lavoratori dell’Alitalia” ha dichiarato Intrieri. “Non potremo assumerli tutti e duemila, ma è già qualcosa”.
Intrieri: “Un legame che non si è mai spezzato”
Il rapporto tra Intrieri e il personale Alitalia affonda le radici nel 2019, quando l’attuale CEO di Aeroitalia era al Ministero dello Sviluppo Economico. In quell’occasione, ben 7.000 dipendenti Alitalia firmarono una petizione per chiedergli di guidare la compagnia in crisi.
“Declinai l’offerta – ricorda – ma quel legame non si è mai spezzato. Quella dimostrazione di stima mi fece molto piacere. Adesso che posso dare loro una mano voglio farlo, mi sembra giusto. Non sono loro i colpevoli dello stato in cui si trovano: la colpa è di chi ha gestito Alitalia portandola a morire tre volte”.
La petizione del 2019: “Intrieri è la persona giusta per salvare Alitalia”
Nella petizione firmata da migliaia di dipendenti, i lavoratori scrivevano:
“Abbiamo individuato nel professor Gaetano Intrieri la persona in grado di riportare l’azienda in condizione di efficienza, al fine di essere autonoma, senza ricorrere ad alcun sussidio pubblico, e siamo pronti a fare la nostra parte”.
Un messaggio che oggi trova un riscontro concreto nella volontà della compagnia di offrire nuove opportunità a una forza lavoro esperta, duramente colpita da anni di crisi aziendale e da una transizione mai davvero chiusa.
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