Traffico da primato per l’aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi” di Perugia, che nel solo mese di novembre ha movimentato quasi 27mila passeggeri, facendo segnare il miglior risultato mensile di sempre. Un dato che consente allo scalo di superare quota 600mila passeggeri transitati nei primi undici mesi dell’anno, confermando un trend di crescita costante e sostenuto.
Un risultato ancora più significativo se confrontato con il 2024, quando l’aeroporto aveva chiuso l’anno a 534.210 passeggeri complessivi. Oggi, con un mese ancora da contabilizzare, il “San Francesco d’Assisi” non solo ha già superato quel traguardo, ma registra una crescita media annua che si attesta intorno al +18%, una delle più elevate nel panorama aeroportuale nazionale per scali di dimensioni comparabili.
Un motore per l’economia regionale
I numeri certificano il ruolo sempre più centrale dell’aeroporto di Perugia nello sviluppo economico e turistico dell’Umbria. L’incremento dei flussi si traduce infatti in un impatto diretto e indiretto sul Pil regionale, favorendo la creazione di occupazione lungo tutta la filiera: dal comparto aeroportuale ai servizi turistici, dall’ospitalità alla mobilità.
Allo stesso tempo, la crescita del traffico conferma l’aumento dell’attrattività dello scalo nel proprio bacino di riferimento e il rafforzamento dell’Umbria come destinazione turistica, sia sul mercato domestico sia su quello internazionale. Un segnale positivo che arriva in un contesto in cui le regioni del Centro Italia puntano sempre più sulla connettività aerea come leva di sviluppo.
Il record, però, porta con sé anche una sfida non più rinviabile: l’adeguamento strutturale dell’aeroporto. L’attuale infrastruttura, infatti, è stata progettata per gestire un traffico massimo di circa 500mila passeggeri annui, soglia che di fatto è già stata superata.
Da qui l’urgenza di interventi di ampliamento e potenziamento dello scalo, indispensabili per sostenere l’ulteriore crescita del traffico, migliorare la qualità dei servizi offerti ai passeggeri e rendere possibile lo sviluppo di nuove rotte e frequenze. Un passaggio chiave per evitare colli di bottiglia operativi e per mantenere elevati standard di efficienza e accoglienza.
Verso il 2026 nel segno di San Francesco
Nel frattempo, l’aeroporto guarda anche al futuro prossimo celebrando una ricorrenza di grande valore simbolico: gli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi (1226–2026), a cui lo scalo è dedicato. In vista dell’anniversario, l’aeroporto ha presentato una versione speciale e commemorativa del proprio marchio, che verrà adottata sulle principali piattaforme istituzionali e di comunicazione.
Un’iniziativa che rafforza il legame tra lo scalo e il territorio, proprio mentre l’aeroporto di Perugia consolida il suo ruolo di porta d’accesso privilegiata all’Umbria, tra crescita dei numeri, nuove opportunità.
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