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Air India 171: è stato il comandante Sabharwal a spegnere volontariamente i motori

In questo articolo

l "Wall Street Journal" conferma le anticipazioni del Corriere della Sera: il comandante Sumeet Sabharwal ha interrotto il flusso di carburante pochi istanti dopo il decollo del volo AI171. Le scatole nere parlano chiaro, mentre l’NTSB indaga sulle reali responsabilità

Il 12 giugno 2025, alle 7:28 ora locale, il volo Air India 171 è precipitato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad, in India. A bordo del Boeing 787 Dreamliner c’erano 242 persone, inclusi i membri dell’equipaggio. Il velivolo era diretto a Londra Gatwick, ma si è schiantato su un’area residenziale 32 secondi dopo il decollo, causando la morte di 260 persone: 241 occupanti e 19 residenti a terra.

Secondo quanto emerso dalle registrazioni delle scatole nere, tre secondi dopo il distacco da terra il comandante Sumeet Sabharwal ha volontariamente interrotto il flusso di carburante verso entrambi i motori. Il gesto, avvenuto tramite lo spostamento degli interruttori da “Run” a “Cutoff”, è stato registrato chiaramente anche dall’audio di bordo, che ha colto il caratteristico “click” delle leve della console centrale.

Comandi flusso carburante. Credit6: https://www.theguardian.com/

Il ruolo del primo ufficiale e la drammatica conversazione

Al momento del decollo, il controllo operativo del velivolo era affidato al primo ufficiale Clive Kunder, 32 anni, mentre Sabharwal ricopriva il ruolo di pilota di monitoraggio. Quando i motori hanno cominciato a perdere potenza, Kunder ha subito chiesto al comandante: “Perché l’hai fatto?“. La sua voce, inizialmente incredula, è diventata sempre più disperata man mano che la situazione precipitava. Sabharwal ha tentato di negare, poi è rimasto in silenzio. Kunder ha cercato di riavviare i motori, riuscendo a ripristinare l’alimentazione dopo 10 e 14 secondi rispettivamente, ma ormai era troppo tardi.

Le conferme ufficiali e le ombre sul rapporto indiano

A confermare questa sequenza di eventi è anche il Wall Street Journal, che cita fonti investigative statunitensi a conoscenza diretta dei file audio. Tra questi, Jennifer Homendy, presidente del National Transportation Safety Board (NTSB), ha ascoltato personalmente le registrazioni. Le prove escludono responsabilità da parte di Boeing, costruttore dell’aereo, e GE Aerospace, fornitore dei motori.

Ciò che preoccupa gli inquirenti è che il rapporto preliminare diffuso dalle autorità indiane non menziona l’interruzione volontaria del carburante, un’omissione significativa che solleva interrogativi sull’indipendenza dell’indagine interna.

A sinistra: Il comandante Sumeet Sabharwal, a destra il primo ufficiale Clive Kunder. Credit: https://www.telegraph.co.uk/

I piloti: due storie diverse, un tragico epilogo

Il comandante Sumeet Sabharwal, 56 anni, è descritto da colleghi e conoscenti come un uomo pacato, dedito al padre malato, con un passato impeccabile nel ministero dell’Aviazione civile indiana. Tuttavia, secondo una testimonianza riportata dalla stampa indiana (The Hindu, Times of India), negli ultimi mesi avrebbe mostrato segni di depressione. Una frase registrata poco prima del decollo – “faccio ancora uno o due voli e poi smetto” – assume oggi un significato inquietante.

Il primo ufficiale Clive Kunder, invece, era considerato una giovane promessa. Cresciuto con il sogno di volare, ispirato dalla madre assistente di volo per Air India, aveva da poco completato l’addestramento sul 787.

Un’indagine ancora aperta

L’NTSB e l’Agenzia per la Sicurezza dell’Aviazione Civile dell’Unione Europea (EASA) stanno ora collaborando con le autorità indiane per chiarire ogni dettaglio dell’incidente. Le famiglie delle vittime chiedono trasparenza e giustizia. Intanto, la compagnia aerea ha sospeso tutti i piloti coinvolti nell’addestramento di Sabharwal e Kunder e ha annunciato una revisione dei protocolli psicologici.

Leggi Anche: Tutti i Boeing 787 Dreamliner sotto ispezione in Giappone

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