Volumi stabili, ma spesa in calo. È questa la fotografia del Business Travel in Italia secondo i dati di maggio 2025 del Business Travel Trend (BTT), l’indice mensile realizzato da Uvet con il Centro Studi Promotor (CSP) su un campione rappresentativo di grandi, medie e piccole aziende dei principali settori dell’economia italiana.
Nel periodo gennaio-maggio 2025, il numero di transazioni – espresso come numero indice del BTT – si è mantenuto stabile tra 80 e 83, con una conferma della domanda costante di trasferte. Tuttavia, a fronte di volumi invariati, si registra una contrazione della spesa complessiva per i viaggi aziendali.
Scende il valore globale e la spesa media per transazione
La prudenza emerge chiaramente analizzando due indicatori chiave. Il Valore Globale – sempre espresso come numero indice – è passato da 108 a 95, mentre la Spesa Media per transazione è scesa da 132 a 120. Il messaggio è chiaro: le imprese italiane continuano a viaggiare, ma con una crescente attenzione al contenimento dei costi.
Questa strategia si traduce in travel policy più rigorose, orientate all’efficienza e alla razionalizzazione delle trasferte. Il fenomeno è rafforzato da un contesto globale instabile, che spinge le aziende verso comportamenti più prudenti.
Prezzi in calo, ma il segmento ferroviario tiene
I prezzi medi dei servizi travel, calcolati in valore assoluto, risultano generalmente in diminuzione rispetto al 2024, con un’unica eccezione: il segmento rail (ferroviario), che si mantiene in controtendenza.
Due i fattori principali alla base di questa dinamica. Da una parte, l’eccesso di offerta rispetto alla domanda sta spingendo verso il basso i prezzi dei servizi travel. Dall’altra, le oscillazioni delle politiche sui dazi negli Stati Uniti – in particolare per effetto delle scelte dell’amministrazione Trump – generano incertezza a livello internazionale, che si riflette anche sul business travel.
Crescita del PIL italiana insufficiente a sostenere la ripresa
Sul fronte interno, il quadro macroeconomico italiano conferma una ripresa lenta. Secondo i dati Istat, il PIL del primo trimestre 2025 è cresciuto dello 0,3%, un risultato positivo ma insufficiente a garantire una ripartenza solida per i comparti produttivi. Settori strategici come il tessile, l’automotive, la chimica di base e il sistema moda restano ancora in difficoltà.
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