Carte di credito virtuali: una risorsa per i business traveller

Le carte di credito virtuali proteggono dal rischio di frode in viaggio, eppure sono uno strumento ancora poco utilizzato nel business travel.

Il 17% dei viaggiatori è stato vittima di frode con carta di credito durante una trasferta di lavoro. I casi più frequenti sono quelli di addebiti fraudolenti da parte dei venditori, di furto delle informazioni della carta per acquisti online e, infine, frodi subite con carte di credito rubate o smarrite, tutto ciò nonostante le misure di sicurezza adottate.

La tradizionale carta di credito fisica presenta dei rischi, eppure, rivela uno studio condotto da Bcd Travel, la carta di credito aziendale è il metodo di pagamento scelto da ben il 79% dei viaggiatori d’affari. Seguono le carte di credito personali, utilizzate dal 26% dei viaggiatori; i contanti, soluzione scelta dal 12%, e i pagamenti diretti da parte dell’azienda (16%).

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I vantaggi delle carte di credito virtuali

Soltanto l’1% dei viaggiatori business utilizza le carte di credito virtuali (VCC) durante le trasferte di lavoro, nonostante sia il 26% dei dipendenti a conoscere questo metodo di pagamento. Eppure, le carte virtuali rappresentano un valido scudo contro le frodi.

Le VCC, spiega Ajay Singh, vicepresidente dei prodotti di pagamento digitale e spese di Bcd, “generano automaticamente un numero di carta virtuale monouso per ogni transazione e associano tutti i costi a una prenotazione specifica. Questo non solo semplifica il processo di pagamento per i viaggiatori, ma riduce anche notevolmente il rischio di frodi”.

I punti critici delle carte di credito virtuali

Tra i contro delle VCC indicati dai viaggiatori rientrano il tempo impiegato per la creazione delle note spesa (63%), la raccolta di ricevute cartacee (54%) e quella di ricevute in diversi formati (52%), il mantenimento delle ricevute dopo la fine del viaggio (51%) e l’inserimento di categorie complesse nelle spese (50%). Infine, il 20% dei business traveller ritiene indispensabile l’essere in possesso di contanti nella valuta locale.

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