Venerdì 20 giugno 2025 ha chiuso improvvisamente le porte l’Hotel Milano Scala, uno degli alberghi più sostenibili della città. Situato in via dell’Orso 7, nel centralissimo quartiere di Brera, l’hotel aveva guadagnato notorietà per la sua filosofia green, per la cucina stellata e per la vittoria nel celebre programma televisivo ‘4 Hotel’ condotto da Bruno Barbieri su Sky.
La struttura, aperta nel 2010, è stata tra le prime a Milano a ottenere la certificazione DCA (Destination Climate Action) e a definirsi a ‘emissioni zero’. Un modello di ospitalità sostenibile, apprezzato anche a livello internazionale: nel 2021, il National Geographic Traveller UK lo aveva incluso nella sua Earth Collection, guida dedicata ai 36 hotel più attenti all’ambiente nel mondo.
Ma oggi il sito ufficiale non consente più prenotazioni e le porte dell’hotel sono sbarrate. Nessun avviso, né comunicazioni formali: così 30 dipendenti hanno scoperto di essere senza lavoro.

Dipendenti bloccati: “Siamo stati lasciati soli”
La chiusura è arrivata come un fulmine a ciel sereno, anche se da tempo circolavano voci su una possibile crisi economica. L’hotel era stato recentemente ceduto dalla società Capoberta Srl a un nuovo soggetto immobiliare, ma l’attività era comunque proseguita regolarmente fino alla terza settimana di giugno.
Secondo quanto riferito da Alessandro Ingrosso, rappresentante della Fisascat-CISL di Milano, “i lavoratori non sono stati informati, non c’è stata alcuna trattativa sindacale. Hanno trovato la struttura chiusa da un giorno all’altro“. Nei giorni precedenti, la sigla sindacale aveva chiesto l’intervento della Prefettura e del Comune di Milano, ma senza ricevere risposte.
Il timore concreto è che l’azienda intenda attivare il Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per sospendere temporaneamente i contratti dei dipendenti e poi procedere con i licenziamenti. Una strategia che i sindacati contestano con forza: “Non è coerente con una chiusura definitiva – prosegue Ingrosso – Se i lavoratori venissero licenziati ora, potrebbero accedere alla NASpI e avere maggiori possibilità di essere ricollocati, come accaduto lo scorso anno dopo la chiusura del Diana Majestic“.

Un’eccellenza green e premiata
L’Hotel Milano Scala aveva costruito il proprio successo su un’identità precisa: lusso sostenibile. Tra le sue iniziative più innovative figuravano un orto urbano sulla terrazza panoramica, un ristorante healthy & green, l’utilizzo di auto aziendali elettriche e la disponibilità di colonnine di ricarica per i veicoli degli ospiti.
Il ristorante dell’hotel era stato insignito anche di una stella Michelin, elemento che aveva contribuito alla sua selezione da parte della produzione di 4 Hotel, format in cui strutture simili si sfidano su ospitalità, stile e servizi. La vittoria nella trasmissione, andata in onda per la prima volta nel 2018, aveva accresciuto la popolarità della struttura, divenuta negli anni una delle mete preferite da una clientela attenta a comfort e ambiente.

Una crisi che fa rumore
La chiusura dell’Hotel Milano Scala segna un ulteriore capitolo difficile per l’hôtellerie milanese, già colpita negli anni recenti da crisi legate alla pandemia e alla trasformazione del mercato immobiliare. Il caso solleva anche questioni normative e sociali su come le aziende possano chiudere improvvisamente lasciando senza tutele i lavoratori.
I sindacati chiedono che si intervenga per evitare altri casi simili. “L’assenza di interlocuzione con l’azienda e con le istituzioni è inaccettabile – conclude Ingrosso – I lavoratori hanno diritto a una risposta chiara, e a un futuro“.
Nel frattempo, nessuna dichiarazione ufficiale è arrivata dalla nuova proprietà dell’immobile né dalla società che gestiva l’hotel. L’unica certezza, al momento, è un portone chiuso nel cuore della Milano che guarda al turismo internazionale.
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