Ridurre le emissioni di CO2 non è più una scelta, ma una necessità. E mentre il mondo si interroga su come rendere i trasporti più sostenibili, l’aviazione guarda agli aerei elettrici come a una soluzione innovativa. Ma quanto è realistica questa prospettiva? E quali sono le vere sfide da affrontare?
Pipistrel Velis Electro: il volo elettrico prende forma
Nel 2020, l’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea) ha certificato il Pipistrel Velis Electro, il primo aereo elettrico approvato per scopi commerciali. Questo piccolo velivolo, pensato per l’addestramento, è dotato di un motore da 58 kW e batterie al litio che garantiscono un’autonomia di 185 chilometri.
“Abbiamo già prodotto oltre 100 unità del Velis Electro”, racconta Tine Tomažič, Direttore di ingegneria di Pipistrel. Tuttavia, questo modello resta confinato a utilizzi limitati, lontano dal soddisfare le esigenze di un mercato globale sempre più esigente.
Progetti ambiziosi: gli aerei elettrici puntano in alto
Se il Velis Electro rappresenta un primo passo, il settore aeronautico sta lavorando su progetti più ambiziosi, capaci di trasportare più passeggeri su tratte più lunghe. Tra i nomi da tenere d’occhio:
- Elysian Aircraft lavora sull’E9X, un aereo da 90 posti con un’autonomia stimata di 800 chilometri, pronto per il debutto entro il 2033.
- Wright Electric, in partnership con EasyJet, punta su un aereo da 180 posti per tratte come Londra-Parigi, con l’obiettivo di rivoluzionare i voli regionali.
- Alice, il gioiello tecnologico di Eviation, è un aereo regionale completamente elettrico con un’autonomia di 815 chilometri. Diverse compagnie aeree stanno già scommettendo su di lui.
- Heart Aerospace prepara l’ES-30, un velivolo ibrido-elettrico da 30 posti con un’autonomia di 400 chilometri in modalità completamente elettrica. Il lancio è previsto per il 2028.
Anche giganti del calibro di Rolls-Royce e Tecnam sono impegnati a sviluppare modelli elettrici per voli regionali e guardano con fiducia al 2030.
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Sfide tecnologiche
Nonostante le promesse, gli ostacoli non mancano. Le batterie attuali non possiedono ancora la densità energetica necessaria per supportare voli di lungo raggio, mentre le infrastrutture aeroportuali richiederebbero un ripensamento radicale per accogliere questi nuovi velivoli.
Parallelamente, altre tecnologie stanno guadagnando terreno come alternative per ridurre le emissioni:
- Biocarburanti, derivati da colture e biomasse, rappresentano una soluzione immediata ma con impatti ambientali non trascurabili.
- Elettrocarburanti, ottenuti combinando CO2 e idrogeno, promettono un’alternativa sostenibile a lungo termine.
- Celle a combustibile a idrogeno, che offrono grandi potenzialità ma richiedono una riprogettazione totale di aeromobili e infrastrutture.
“Non c’è una soluzione unica in grado di risolvere tutto“, sottolinea il dott. Guy Gratton, esperto di aviazione e ambiente. “Il futuro richiederà un mix di tecnologie complementari”.
Decarbonizzazione la corsa contro il tempo
Oggi l’aviazione contribuisce al 2,5% delle emissioni globali di CO2, ma il previsto raddoppio della domanda entro il 2040 potrebbe aggravare il problema. Il settore, che ha sempre rappresentato un motore per l’economia globale, rischia di diventare uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento se non si interviene rapidamente.
“L’aviazione deve trovare il modo di crescere conciliando progresso e sostenibilità”, avverte Gratton.
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