Francia, Spagna, Kenya, Barbados, Benin, Sierra Leone, Somalia e Antigua e Barbuda hanno lanciato una nuova alleanza internazionale: la Coalizione di solidarietà per l’aviazione sui passeggeri premium. L’annuncio è avvenuto durante la Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul finanziamento per lo sviluppo, tenutasi a Siviglia, in Spagna. La coalizione, sostenuta dalla Commissione Europea e dalla Global Solidarity Levies Task Force (GSLTF), ha un obiettivo chiaro: introdurre una tassa sui viaggiatori premium – ossia i passeggeri di prima classe, business class e utilizzatori di jet privati – per raccogliere fondi destinati all’azione climatica e allo sviluppo sostenibile.

Macron: “Chi ha beneficiato della globalizzazione deve contribuire”
Il presidente francese Emmanuel Macron, tra i principali promotori dell’iniziativa, ha dichiarato durante il lancio:
“Abbiamo bisogno che coloro che hanno beneficiato della globalizzazione contribuiscano maggiormente ai finanziamenti. Esorto tutti i Paesi possibili ad aderire a questo quadro internazionale perché è assolutamente fondamentale”.
La GSLTF, co-guidata da Francia, Kenya e Barbados, ha ribadito in un comunicato che la coalizione lavorerà per ampliare la platea di Paesi che applicano la tassa premium, con lo scopo di rafforzare le entrate interne dei Paesi in via di sviluppo e promuovere la solidarietà internazionale.
Il potenziale economico: fino a 78 miliardi di euro
Secondo uno studio commissionato dalla GSLTF alla società di consulenza ambientale CE Delft, un’imposta globale sui passeggeri premium potrebbe generare 78 miliardi di euro all’anno. Lo studio – disponibile sul sito ufficiale della GSLTF – rappresenta il primo tentativo di quantificare l’impatto economico della misura a livello mondiale.
L’organizzazione ambientalista Greenpeace International ha accolto favorevolmente l’iniziativa, commentando:
“Volare è il mezzo di trasporto più elitario e inquinante, quindi questo è un passo importante per garantire che gli smodati consumatori di questo settore sottotassato paghino la loro giusta quota”.
La dura replica di IATA
Di segno opposto il commento della International Air Transport Association (IATA), che ha definito la proposta un “pugno nello stomaco” agli sforzi di decarbonizzazione del settore.
Il direttore generale Willie Walsh ha precisato:

“Il settore aereo è un catalizzatore economico, non una miniera d’oro. Eppure i governi suggeriscono con noncuranza una tassa sui passeggeri pari a tre volte il profitto annuo del settore aereo, senza considerare gli effetti collaterali concreti per un settore che rappresenta un’ancora di salvezza per le comunità remote, rivitalizza i mercati turistici e collega i prodotti locali ai mercati globali”.
L’IATA ha contestato i dati della ricerca CE Delft, sostenendo che il valore stimato della tassa sarebbe circa tre volte superiore ai profitti globali dell’aviazione, previsti in 32,4 miliardi di dollari nel 2024 (Fonte: IATA).
Walsh ha infine avvertito:
“Se seguite, le raccomandazioni del GSLTF aumenteranno il costo del viaggio aereo per tutti e causeranno più danni che benefici, ostacolando gli investimenti necessari per l’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050”.
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