ChatGPT: l’Intelligenza artificiale al servizio del business travel

08/02/2023
Le nuove frontiere dell'Ai e dei chatbot potrebbero rappresentare un'ulteriore passo in avanti nello sviluppo del travel management sia leisure che business. Una prospettiva davvero entusiasmante, parzialmente oscurata da alcuni problemi che questo tipo di tecnologia, ancora al suo stadio primordiale, sta affrontando in quest'ultimo periodo.

Lanciato lo scorso 30 novembre dall’azienda di sviluppo software OpenAI, ChatGPT ha conosciuto in poco più di due mesi un successo straordinario. Questo chatbot, ossia un programma digitale progettato per simulare in tutto e per tutto una conversazione con un essere umano, ha dimostrato in pochissimo tempo una capacità di apprendimento davvero fuori dal comune.

A poche settimane dal suo lancio, ChatGPT – acronimo di Generative Pre-trained Transformer – grazie al suo sistema di apprendimento automatico, è stato in grado di scrivere poesie e articoli di giornale, fare dei minigiochi, superare test attitudinali e persino imparare e utilizzare codici di programmazione per computer.

Le possibilità di utilizzo di questo programma sono praticamente infinite. Un potenziale in grado di attirare l’attenzione tanto dei consumatori quanto delle imprese di tutto il mondo. Tra i settori in cui questa nuova tecnologia ha suscitato il maggiore interesse c’è quello dei viaggi, sia leisure che business.

Un’Ai come travel planner?

Un possibile ambito di applicazione di questo nuovo tipo di tecnologia alla travel industry è sicuramente quello del planning. Molte agenzie, possedendo ormai da anni enormi quantità di dati relativi ai propri clienti, quantificabili nell’ordine del petabyte, potrebbero utilizzare programmi come ChatGPT per facilitare ulteriormente i propri utenti nella scelta del viaggio ideale.

In base ai gusti e alle preferenze che i consumatori hanno espresso, questo tipo di tecnologia potrebbe essere in grado già nei prossimi anni di iper-personalizzare i risultati di ricerca per i viaggiatori.

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Per quanto riguarda il business travel management, un chatbot come quello sviluppato da OpenAI potrebbe essere estremamente utile nella pianificazione anche dettagliata di un viaggio d’affari, identificando le migliori destinazioni, hotel, strutture e altro ancora per creare itinerari personalizzati in pochi minuti.

Un vero e proprio assistente virtuale in grado di organizzare una trasferta di lavoro in ogni singolo dettaglio. Tecnologie come quella di ChatGPT potrebbero capire la meta ideale per il tuo viaggio d’affari, l’hotel con il prezzo più conveniente e la posizione più strategica, i migliori ristoranti e le eventuali attività leisure da fare prima e dopo gli incontri di lavoro.

Tutto questo potrebbe essere fatto semplicemente “chiacchierando” con il proprio organizzatore virtuale, spiegandogli le preferenze (cibo, location, cosa fare nel tempo libero, ecc.) dei propri clienti o colleghi. Un nuovo orizzonte del business travel, in grado di rendere il planning di un viaggio d’affari semplice e veloce: letteralmente a portata di click.

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Non così in fretta…

Pur rappresentando una realtà estremamente interessante, l’applicazione di chatbot al settore dei viaggi turistici e di lavoro sembra ancora lontana dal diventare una realtà. Le opinioni di ceo, rappresentanti e direttori di marketing di aziende della travel industry sono spesso contrastanti.

Tra i dubbi più grandi che circondano questo nuovo tipo di tecnologia c’è sicuramente quello sua sua effettiva efficnza. Programmi come ChatGPT sono ancora a un livello di sviluppo quasi primordiale. Molte volte le risposte date dai chatbot alle domande poste dagli utenti sono parziali se non palesemente imprecise.

Molte aziende, come Booking ed Expedia Group, utilizzano già parzialmente l’Intelligenza artificiale per “suggerire” ai propri clienti le destinazioni e le strutture più adatte a loro in base alle prenotazioni fatte in precedenza. La loro più grande preoccupazione riguardo ad un uso più massiccio dei chatbot riguarda proprio la loro efficacia.

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A detta loro, la tecnologia presente in ChatGPT dovrebbe rendere l’esperienza di prenotazione del cliente più facile e, soprattutto, conveniente non un’ulteriore preoccupazione su cui spendere tempo ed energie. Solo il tempo e gli aggiornamenti che gli sviluppatori applicheranno a queste tecnologie decreterà il successo dei chatbot al settore dei viaggi o la loro scomparsa, una volta esaurita l’iniziale onda di entusiasmo che stanno attualmente cavalcando.

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