Il Regno Unito ha ufficialmente revocato lo sconsiglio ai viaggi non essenziali verso Israele. Lo ha comunicato il Foreign, Commonwealth & Development Office (FCDO) con un aggiornamento del 5 luglio 2025. La decisione è arrivata dopo una nuova valutazione della sicurezza, pur specificando che la situazione nel Paese resta ‘fluida’ e che è fondamentale per i viaggiatori restare informati attraverso fonti ufficiali, come il sito del governo britannico (gov.uk).
Anche gli Stati Uniti hanno rivisto il proprio avviso: il Department of State ha ridotto il livello di allerta per Israele da 4 (“Do not travel”) a 3 (“Reconsider travel”). La modifica riflette un miglioramento delle condizioni di sicurezza, anche se permangono tensioni legate al conflitto tra Israele e Hamas, con colloqui di cessate il fuoco ancora in corso in Qatar.
Trasporti: compagnie aeree tornano a volare su Israele
La ripresa dei collegamenti aerei verso Israele è un altro indicatore della lenta normalizzazione. Diverse compagnie hanno riattivato i voli per Tel Aviv Ben Gurion (TLV). In particolare:
- El Al Israel Airlines ha ripreso l’intero network di voli internazionali da e per Tel Aviv già da giugno 2025 (elal.com).
- British Airways ha ripristinato i collegamenti da Londra Heathrow a Tel Aviv, operativi tre volte a settimana (ba.com).
- Lufthansa e Swiss hanno riavviato i voli da Francoforte, Monaco e Zurigo con frequenze ridotte ma stabili (lufthansa.com).
- United Airlines ha ripreso i voli diretti da Newark (EWR) a Tel Aviv (united.com).
- Tra le low cost, Wizz Air ha riattivato alcuni collegamenti dall’Europa orientale, come da Budapest e Bucarest, mentre Ryanair resta in fase di valutazione e per ora non ha comunicato una data ufficiale di ripartenza (wizzair.com).
La cautela resta d’obbligo
Nonostante questi segnali positivi, i governi invitano i viaggiatori a monitorare costantemente gli sviluppi della situazione. Il Foreign Office del Regno Unito raccomanda di evitare le aree vicine alla Striscia di Gaza e al confine con il Libano, dove le tensioni rimangono elevate.
Nel frattempo, chi decide di viaggiare verso Israele è invitato a registrarsi presso i servizi di emergenza del proprio Paese e a consultare le mappe delle zone a rischio aggiornate.
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