OpenAI spinge l’automazione a un nuovo livello con Operator, un agente AI in grado di navigare il web in autonomia e gestire prenotazioni con pochi click. Questo strumento rivoluzionario, riservato per ora agli utenti Pro di ChatGPT negli Stati Uniti (200 dollari al mese), promette di semplificare radicalmente l’organizzazione dei viaggi, eliminando ore di ricerche e confronti.
Secondo Sam Altman, CEO di OpenAI, il 2025 segna una svolta decisiva per gli agenti AI, destinati a diventare assistenti digitali in grado di trovare le migliori offerte, prenotare hotel e voli, acquistare biglietti e gestire transazioni online senza bisogno di API specifiche.
Un assistente su misura per viaggiatori e professionisti
Grazie a partnership con Uber, Tripadvisor e Priceline, Operator si propone come una soluzione ideale per turisti, professionisti e viaggiatori frequenti, capace di confrontare le tariffe in tempo reale, selezionare le migliori opzioni e concludere prenotazioni in pochi secondi.
Pensiamo a un manager che, tra una riunione e l’altra, deve organizzare un viaggio improvviso. Con un semplice comando, Operator cerca il volo più conveniente, trova l’hotel più adatto e finalizza la prenotazione, riducendo drasticamente il tempo e lo stress legati alla pianificazione.
Cosa può (e non può) fare Operator
Operator si distingue per la sua capacità di interagire con i siti web in modo naturale, come farebbe un utente umano, e di rendere il processo di prenotazione fluido e intuitivo. Tuttavia, alcune limitazioni restano:
- Non può gestire itinerari particolarmente complessi con più scali e tappe;
- Non è in grado di superare i CAPTCHA, che potrebbero bloccare alcuni siti;
- L’inserimento dei dati bancari richiede la conferma dell’utente, per garantire la massima sicurezza nelle transazioni;
Per prevenire abusi o errori, OpenAI ha implementato un sistema di monitoraggio avanzato, capace di interrompere immediatamente attività sospette e garantire un utilizzo sicuro.
L’AI che crea esperienze personalizzate
Operator non è solo un sistema di prenotazione: nel prossimo futuro, potrebbe proporre itinerari su misura, suggerire esperienze esclusive e adattarsi alle preferenze personali. Un appassionato d’arte riceverà consigli sui migliori musei, mentre un amante della gastronomia potrà scoprire i ristoranti più autentici.
Questa evoluzione pone una sfida importante per le aziende travel, che dovranno innovare i propri servizi per rimanere competitive in un mercato sempre più automatizzato e orientato all’intelligenza artificiale.
E in Europa?
Negli Stati Uniti, Operator è già operativo, ma la sua diffusione in Europa dipenderà dalle rigide normative sulla privacy e sulla protezione dei dati. OpenAI ha annunciato l’intenzione di espandere il servizio, ma dovrà affrontare le regolamentazioni imposte dall’Unione Europea.
In Italia, un’AI capace di organizzare viaggi potrebbe conquistare un pubblico sempre più incline a soluzioni digitali smart. Tuttavia, permangono dubbi sulla trasparenza nell’uso dei dati e sulla reale affidabilità dell’automazione nei processi decisionali.
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