Ieri Milano è stata la cornice di Let’s Run Together, evento organizzato da Lab Sumo che ha visto protagonisti travel e fleet manager di BT Lounge e Best Mobility, grazie al supporto di Athlon, BWH Hotels, Cathay Pacific, Fleet Support, Hyundai, Limolane, Swish e Uvet.
Un momento dedicato a un confronto e al networking, con un focus sulla collaborazione tra due mondi tradizionalmente distinti ma oggi sempre più complementari: business travel e fleet management.

Integrazione e collaborazione: cosa è cambiato in dieci anni
Il primo panel, moderato dal vice direttore Alberto Vita, ha preso spunto da una ricerca di Frost & Sullivan del 2015, secondo cui il 22% delle aziende riteneva necessario integrare i dipartimenti di business travel e fleet management, e solo una su venti aveva già un manager che coordinasse entrambe le funzioni. “Peccato che questa ricerca sia di dieci anni fa”, ha osservato Vita, aprendo la discussione: “Cosa è cambiato in questo decennio? Migliorato, peggiorato, evoluto?”
Roberta Billè, Presidente di GBTA Italia, ha tracciato un quadro chiaro:
“Non parliamo più tanto di integrazione, ma di collaborazione. Travel e fleet sono mondi distinti, ciascuno con le proprie complessità, ma ci sono molte sinergie da cogliere, a partire dalla gestione del costo totale della trasferta, che va oltre il semplice biglietto aereo o hotel e coinvolge HR, flotte, spese accessorie e sicurezza del viaggiatore”.
Billè ha sottolineato come normative recenti, come la UNI 11.977 del 2025, abbiano contribuito a creare standard condivisi che facilitano la collaborazione tra i due settori.

Dal punto di vista dei fleet manager, Pietro Teofilatto, Direttore area fisco ed economia ANIASA, ha evidenziato l’evoluzione del ruolo negli ultimi anni, con un’attenzione crescente alla digitalizzazione, all’efficienza dei costi e alla sostenibilità. “Flotte e travel management condividono obiettivi comuni: contenimento dei costi e riduzione delle emissioni. La maturazione aziendale su questi temi è significativa, e il dialogo tra i due mondi è imprescindibile”, ha spiegato. Teofilatto ha anche toccato il tema dell’elettrificazione delle flotte e delle sfide fiscali legate alla transizione energetica, confermando la centralità della neutralità tecnologica e della sostenibilità come KPI strategici.
Innovazione e nuove destinazioni nel business travel
Il secondo panel ha spostato l’attenzione su innovazione, integrazione operativa e prospettive concrete per il futuro della mobilità aziendale. Moderato da Alberto Vita, il dibattito ha raccolto voci eterogenee – da quella degli operatori TMC a quella delle compagnie aeree –, offrendo un quadro articolato sulle sfide e opportunità che attendono il settore nel 2026 e oltre.

“I travel e fleet manager devono guardare oltre l’ovvio, e nell’integrazione servono tre elementi chiave: HR, gestione della spesa e coraggio”.
Con queste parole Antonio Ceschia, Presidente di BT Lounge e Head of HR Services presso Intesa Sanpaolo SpA, ha sintetizzato la propria visione su ciò che serve per unire mondi che pur interagendo quotidianamente restano spesso separati nei processi. Secondo Ceschia, l’esperienza negli anni dimostra che non basta accorpare funzioni, ma è necessario un cambiamento culturale all’interno delle aziende affinché le funzioni di travel e fleet dialoghino davvero. “Bisogna avere il coraggio di dire in azienda: io voglio fare questo salto,” ha aggiunto, sottolineando la complessità di chi affronta quotidianamente variabili come cambiamenti di mercato, policy interne e dinamiche imprevedibili come quelle vissute durante la pandemia.
L’importanza dell’IA secondo Uvet
Nel suo intervento Massimo Di Pasquale – Direttore National Sales & Account Management ha introdotto un elemento tecnologico centrale: l’uso di intelligenza artificiale e big data per rendere più agevoli, efficienti e personalizzate le trasferte aziendali. “È un obiettivo concreto per le aziende – ha detto – far dialogare fleet, travel e strumenti digitali per offrire soluzioni non solo più smart ma contestualizzate alle esigenze reali del business.” Ha spiegato come la tecnologia debba supportare e non sostituire le decisioni dei manager, proponendo strumenti che consentano di comparare scenari, costi e itinerari sulla base di dati reali e casi d’uso concreti. “L’adozione di sistemi digitali deve essere accompagnata da una governance interna forte e chiara, capace di bilanciare innovazione con sicurezza e compliance”.

L’ampio respiro del mercato internazionale
Emanuela Maccapani, Account Manager Corporate di Cathay Pacific, voce del mondo airline ha offerto una prospettiva di mercato internazionale. Maccapani ha evidenziato come l’esperienza del viaggiatore d’affari sia sempre più un fattore competitivo. Ha citato la recente introduzione di prodotti di business travel all’avanguardia, come la nuova Aria Suite sui voli da Milano a Hong Kong, e ha sottolineato la crescente importanza delle connessioni verso hub strategici come la Greater Bay Area – un cluster di città in crescita economica esponenziale che comprende Shenzhen, Canton e altre metropoli dell’Asia Pacifica. Queste rotte, ha spiegato, non sono solo un’opportunità di connettività ma una leva di business per le aziende con attività nell’area, rafforzando l’importanza di soluzioni di viaggio integrate e cucite su esigenze specifiche del viaggiatore corporate.
L’innovazione tecnologica al servizio dell’accomodation
Dal fronte dell’ospitalità, Antonella Sacchero, BWH Hotel Group ha portato un punto di vista pragmatico sulla digitalizzazione delle prenotazioni e l’esperienza dell’ospite business. Ha evidenziato come l’innovazione tecnologica – ad esempio le piattaforme di self booking e l’integrazione dei sistemi di pagamento – stia trasformando il modo in cui le aziende gestiscono le prenotazioni e la spesa associata ai viaggi. “Non si tratta solo di tecnologia fine a sé stessa, ma di dare strumenti concreti al travel manager per rispondere ai bisogni del cliente aziendale,” ha sottolineato. Sacchero ha poi indicato nuove destinazioni emergenti in Italia e nel Sud-Est Europa, come Sofia, Atene e Tirana, che stanno emergendo come hub di business travel grazie all’apertura di nuove strutture e all’interesse da parte delle aziende presenti nella regione.
Il panel ha confermato un tema ricorrente: la centralità della tecnologia non come sostituto delle competenze manageriali, ma come strumento per aumentare precisione, efficienza e personalizzazione.
“Il successo sta nella capacità di combinare innovazione, conoscenza del cliente e collaborazione tra fornitori e aziende”, ha concluso Ceschia, sottolineando come la partnership tra TMC, fleet manager e travel manager sia fondamentale per rispondere alle sfide del 2026.
Let’s Run Together ha confermato che la strada verso una mobilità aziendale più integrata, sostenibile e digitalizzata passa dalla collaborazione concreta tra professionalità diverse, dalla condivisione dei dati e dall’adozione intelligente delle tecnologie. Investire nel dialogo tra travel e fleet manager significa non solo ottimizzare costi e processi, ma anche costruire un futuro più sostenibile e innovativo.
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