L’importanza dell’offerta alberghiera per un Mice di qualità

07/03/2023
Valencia esempio di città che è riuscita ad alzare le tariffe alberghiere, aumentando la qualità dei servizi, senza incidere sul "ricco" mercato Mice

Durante la XIV Convention di Federgressi&eventi si è parlato di come il dirompente rilancio del leisure, con il conseguente rialzo delle tariffe alberghiere, metta un po’ nei guai l’organizzazione di eventi e incontri nelle principali città italiane. Ma anche che tutto ciò possa riposizionare nella giusta misura alcune destinazioni. E lo si è fatto in un incontro moderato mirabilmente dalla Direttrice Destination Florence Convention and Visitors Bureau e  Presidente Convention Bureau Italia Carlotta Ferrari.

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Valencia, un esempio

Intervenuta in streaming, Amaya Ráez Palacios, International Corporate Events Manager di Valencia CB ha sottolineato come “noi avevamo tariffe alberghiere troppo basse. Nel ’90 abbiamo iniziato il nostro sviluppo turistico che ha avuto un proprio e vero boom con l’America’s Cup negli anni 2000. Ma dal 2088 al 2013 abbiamo avuto una lunga recessione, alla quale ci siamo ripresi solo nel 2014. Probabilmente anche grazie alle basse tariffe alberghiere. Che, però, per il Mice sono indice di bassi servizi e quindi non ci sceglievano. Ora, grazie anche a tanti eventi che si sono svolti in città, siamo molto gettonati per convegni ed eventi corporate. E le tariffe alberghiere, nel contempo alzatesi, non sono più un problema”.

Milano pure. Ma…

La città lombarda, pur avendo recentemente perso alcune importanti gare internazionali a favore di Parigi, sta avendo un’ottima politica Mice, secondo quanto ha detto il COO di Starhotels Group Antonio Ducceschi:

Mettendo insieme tutti gli stakeholder. Non possiamo giocare sul prezzo anche perché in Italia gestire conservare gli immobili e i servizi alberghieri sono costosi. Dobbiamo puntare su struttura, servizio, formazione. Dobbiamo migliorare ma non abbassare i prezzi” ha evidenziato Ducceshi.

Milano che, malgrado il boom del turismo, rimane città vocata al business. Per i viaggi d’affari ma anche per la parte Mice.

“Con un’ottima collaborazione tra le associazioni di rappresentanza degli hotel – Confindustria per i  grandi hotel, Confcommercio e Confesercenti per i più piccoli. Con loro collaboriamo da quando abbiamo dato il via al primo convention bureau fatto privatamente con Mico”

dice Fabrizio Conte, Responsabile Area Turismo YesMilano. E uno dei temi trattati sono naturalmente le tariffe alberghiere:

“che per gli eventi corporate non vi sono molto problemi, mentre ci sono per i bid dei convegni. Per questi, inoltre, si continua a chiedere la walking distance per gli alberghi dei congressisti. Tanto che noi inizieremo a proporci come quartieri, con ciascuno che diventa così veramente a distanza di spostamenti a piedi: Citylife, Nolo, Repubblica, etc. Siamo una città compatta con una larghezza massima di 6,5 km che piace molto ai clienti. Dobbiamo ragionare così con un’offerta multicentrica”. 

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Rivoluzione Rimini

La città di Rimini per alcuni aspetti si è sviluppata al contrario di Valencia: da località leisure marinara, si è aperta a un’ampia offerta culturale, e ha introdotto anche i colli come completamento della loro proposta. Al contrario di Valencia, nata sulla terraferma e sviluppatesi dopo sul mare. Con, però, qualcosa che le accomuna: i costi degli alberghi piuttosto contenuti. Con, conseguentemente, servizi non sempre ai livelli richiesti dal Mice.

“Noi abbiamo costruito anni fa un Centro congressi per destagionalizzare. Ma funziona solo se  intervengono le istituzioni. Che hanno fatto un grande lavoro per riposizionarsi su un turismo culturale più di qualità, con al ricoperta della Rimini romana e dei luoghi di Fellini. Ma, ancora più importante l’investimento di 300 milioni di euro per la riqualificazione degli alberghi della Riviera. I quali dovrebbero anche fondersi, perché il più grande dei 4 stelle ha “solo” 45 camere. E per gli eventi ce ne vorrebbero di grandi. Anche di catene” dice Fabio de Santis, Events & Conference Director Gruppo IEG,

De Santis che evidenza come le catene nel passato ci abbiano anche provato a sbarcare in Riviera, ma che poi si sono un po’ ritirati…”. E che tutti gli alberghi dovrebbero partecipare più numerosi al consorzio di hotel a 3,4 e 5 stelle Aia Palas  dedicato alla ricettività in occasione di eventi al Palacongressi: “ad oggi sono 79 su 2.500 hotel. Con le loro royalty potremmo offrire un’ampia offerta di servizi per i congressisti” chiosa de Santis.

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