“La Pedemontana non sarà solo un danno per l’ambiente e per la salute, ma anche per il nostro portafoglio“. Questo il sentimento diffuso martedì sera a Biassono durante un’assemblea pubblica organizzata dalla giunta comunale. L’incontro, che ha visto la partecipazione dei vertici di Pedemontana Lombarda, è servito a illustrare il cronoprogramma dei lavori e l’impatto che l’autostrada avrà sulla città. Tra i punti più discussi, la decisione di rendere a pagamento la Milano-Meda nel tratto che verrà inglobato nella nuova infrastruttura.
L’autostrada porterà diversi cambiamenti a Biassono. Tra le trasformazioni più significative, l’eliminazione del passaggio a livello, che sarà sostituito da un sottopasso per migliorare la viabilità locale. Un intervento che, se da un lato potrebbe ridurre le attese per gli automobilisti, dall’altro preoccupa i residenti per il possibile impatto ambientale e sulla qualità della vita.
Milano-Meda: ecco perché diventerà a pagamento
Uno dei temi più discussi riguarda il futuro della Milano-Meda, che nella Tratta C (quella che interessa Biassono) sarà inglobata nella Pedemontana e diventerà a pagamento. Su questo punto, il direttore generale di Pedemontana, Sabatino Fusco, è stato chiaro: “La Milano-Meda sarà a pagamento”.
Fusco ha spiegato che le autostrade storiche, come l’Autostrada del Sole, sono state finanziate e ripagate nel tempo, ma una nuova infrastruttura deve sostenersi da sola. “Abbiamo ricevuto dei prestiti per costruirla e vanno restituiti in due modi: o la facciamo pagare a tutti, o soltanto a chi la usa.”
Sconti e agevolazioni? Per ora nulla di certo
Molti pendolari speravano in un’esenzione o in tariffe agevolate per chi percorre quel tratto ogni giorno, ma questa ipotesi al momento non sembra percorribile. Fusco ha precisato: “Siamo consapevoli che imporre un pedaggio non è popolare, ma dobbiamo garantire la sostenibilità economica dell’opera.” Ha poi aggiunto che sono in corso discussioni con Regione Lombardia e CAL per possibili forme di mitigazione, ma al momento non c’è alcuna certezza su sconti o agevolazioni.
1000 giorni al pedaggio: cosa cambia per i pendolari?
Il cantiere della Pedemontana partito il 20 dicembre 2024, con l’obiettivo di completare l’autostrada in circa 1000 giorni. Questo significa che, entro il 2027, chiunque percorra quotidianamente la Milano-Meda dovrà mettere mano al portafoglio per spostarsi.
I residenti dei comuni attraversati dalla Pedemontana temono anche un altro effetto collaterale: l’aumento del traffico nelle strade urbane. Molti automobilisti potrebbero infatti scegliere percorsi alternativi per evitare di pagare il pedaggio, congestionando le arterie cittadine.
La protesta arriva in Regione: petizione con 5000 firme
Il malcontento è già arrivato in Regione Lombardia. Il 4 marzo, il Partito Democratico ha organizzato una mobilitazione a Milano, davanti a Palazzo Lombardia, per chiedere che il tratto della Milano-Meda resti gratuito per i pendolari. Nell’occasione, verrà consegnata al governatore Attilio Fontana una petizione con oltre 5000 firme per scongiurare il pedaggio.
Milano-Meda a pagamento: una scelta inevitabile?
L’idea di far pagare una strada finora gratuita continua a far discutere. Da un lato, le istituzioni ribadiscono la necessità di coprire i costi di realizzazione della Pedemontana. Dall’altro, i cittadini chiedono che venga tutelato il diritto alla mobilità senza ulteriori aggravi economici. La partita è ancora aperta, ma una cosa è certa: per i pendolari, il futuro della Milano-Meda si preannuncia tutt’altro che gratuito.
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