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Nel 2025 arriva l’Etias: cosa cambierà per chi viaggia per lavoro

In questo articolo

Il nuovo sistema di autorizzazione per l’ingresso in Europa introdurrà cambiamenti significativi per i viaggiatori extra UE, inclusi coloro che viaggiano per lavoro: scopriamo insieme di cosa si tratta, come funziona e cosa cambierà per le trasferte aziendali

Dal 2025, chi viaggia verso l’Europa da Paesi extra UE dovrà ottenere un’autorizzazione preventiva tramite l’Etias (European Travel Information and Authorization System). Questo sistema è stato introdotto per rafforzare i controlli di sicurezza all’interno dell’area Schengen, sul modello dell’ESTA in uso negli Stati Uniti.

L’Etias sarà obbligatorio per tutti i viaggiatori provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, inclusi i cittadini britannici post-Brexit, che dovranno ottenere questa autorizzazione prima di entrare in uno dei 30 Paesi dell’area Schengen, tra cui Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Come richiederlo?

Il processo è semplice: bisognerà compilare un modulo online con dati personali e informazioni sul passaporto, rispondere a delle domande di sicurezza (es. precedenti penali o viaggi in zone di conflitto) e pagare una tassa di 7 euro. Per alcune categorie di persone, come i minori di 18 anni e gli over 70, la tassa non sarà applicata, ma l’autorizzazione sarà comunque necessaria.

Una volta ottenuta, l’Etias sarà valido per tre anni o fino alla scadenza del passaporto associato, e permetterà l’ingresso multiplo nei Paesi dell’area Schengen senza necessità di richiedere nuove autorizzazioni ogni volta.

Viaggiatori britannici ed Etias: cosa accadrà?

Con l’uscita del Regno Unito dall’UE, i viaggiatori britannici che vogliono visitare l’Europa si troveranno a dover affrontare un nuovo iter burocratico. L’Etias sarà obbligatorio anche per loro a partire dal 2025. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai viaggi senza ostacoli pre-Brexit, quando i cittadini britannici non avevano bisogno di alcuna autorizzazione per entrare nei Paesi Schengen.

Molti britannici vedono nell’introduzione dell’Etias un ulteriore ostacolo burocratico, soprattutto per chi viaggia frequentemente in Europa per vacanze o lavoro. Tuttavia, il processo di richiesta è relativamente rapido e, nella maggior parte dei casi, l’autorizzazione sarà concessa in pochi minuti, anche se sono previsti controlli aggiuntivi in casi particolari.

Nonostante le nuove sfide, l’interesse dei britannici per l’Europa rimane alto: solo lo scorso anno, oltre 17 milioni di cittadini britannici hanno visitato la Spagna, e il trend sembra destinato a rimanere stabile anche con l’introduzione dell’Etias.

Etias e business travel: impatti sui lavoratori extra UE

Non solo i viaggiatori, ma anche i lavoratori provenienti da Paesi extra UE esenti da visto, come il Regno Unito, dovranno ottenere un’autorizzazione preventiva tramite l’Etias per entrare nello spazio Schengen. Questo aspetto avrà un impatto importante sulle trasferte di lavoro e richiederà una pianificazione più accurata da parte delle aziende e dei datori di lavoro che inviano dipendenti in Europa.

Le aziende dovranno adattarsi alle nuove regole e organizzare le trasferte in anticipo, tenendo conto del tempo necessario per richiedere e ottenere l’Etias. Sebbene la procedura sia veloce, è fondamentale considerare possibili ritardi in casi di controlli supplementari o problematiche legate alla scadenza dei passaporti.

Pianificazione anticipata

Per evitare ritardi o complicazioni nei viaggi d’affari, le aziende dovranno inserire l’ottenimento dell’Etias come parte integrante della pianificazione delle trasferte, monitorando la validità dei passaporti dei propri dipendenti e assicurandosi che l’autorizzazione sia richiesta con sufficiente anticipo. Questo ridurrà i rischi di mancata partecipazione a incontri di lavoro, conferenze o eventi aziendali a causa di problemi legati all’autorizzazione.

L’introduzione dell’Etias è vista come un potenziale ostacolo per il business travel in Europa, ma con una corretta gestione e pianificazione, le aziende e i lavoratori potranno minimizzare gli impatti e continuare a operare senza interruzioni rilevanti.

Periodo di transizione

Per garantire una transizione graduale verso il nuovo sistema, è stato previsto un periodo di transizione di sei mesi. Durante questo periodo, le regole saranno introdotte gradualmente, consentendo ai viaggiatori e al settore turistico e aziendale di adattarsi senza affrontare subito possibili complicazioni legate alla mancanza di autorizzazione.

Leggi anche: L’UE lancia l’Entry/Exit System (EES): saremo davvero più al sicuro sotto controllo?

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