Nuovo terminal partenze aeroporto Bergamo (6)

Orio al Serio cresce: “Il Caravaggio” diventa un’aerotropoli

In questo articolo

Nuovo terminal, investimenti autonomi e visione al 2050: così BGY punta a diventare una piattaforma multimodale europea

L’Aeroporto di Milano-Bergamo “Il Caravaggio” sta vivendo una fase di espansione senza precedenti, tanto da essere definito ormai un’aerotropoli: un ecosistema infrastrutturale che integra trasporti, servizi, tecnologie e funzioni urbane. A dirlo è Giovanni Sanga, presidente di Sacbo, durante la presentazione della nuova area terminal al primo piano:

Tra fiera, aeroporto, ferrovia, autostrada, l’hotel da inaugurare nel 2026, Oriocenter e altre infrastrutture, si sta realizzando un’aerotropoli: un’evoluzione naturale, il punto nevralgico del sistema aeroportuale in Bergamasca e in Nord Europa”.

L’evoluzione di Orio si inserisce in un trend mondiale: secondo ACI World, il traffico globale raggiungerà i 19,3 miliardi di passeggeri nel 2040, con una crescita media annua del 5%. Nel 2025, IATA prevede che il traffico aereo mondiale sfiorerà i 10 miliardi di passeggeri. Numeri che confermano il ruolo sempre più centrale degli aeroporti regionali con forte vocazione internazionale.

Giovanni Sanga, presidente di Sacbo

La strategia Sacbo: investimenti propri e crescita costante

Sacbo sta finanziando integralmente l’espansione di BGY, poiché gli aeroporti italiani sono rimasti esclusi dai fondi PNRR. Una scelta contestata dal settore, considerando il contributo del comparto aeroportuale al PIL italiano, pari al 3,2% secondo Assaeroporti. “Siamo un asset strategico, chi pensava fossimo marginali si è ricreduto”, ha sottolineato Sanga.

Secondo ENAC, in Italia si passerà dagli attuali 220 milioni di passeggeri a 340 milioni nel 2035. Orio, che oggi ne vale circa 17 milioni, punta a crescere ulteriormente grazie al masterplan al 2040, basato su sostenibilità, intermodalità e innovazione tecnologica. Dal prossimo dicembre, ad esempio, verranno raddoppiati i voli su Dubai, segnale di un posizionamento sempre più internazionale.

Il nuovo terminal: 55 milioni per tecnologia e capacità

Il 25 novembre segna un passaggio storico per l’aeroporto, con l’inaugurazione del nuovo terminal partenze. L’intervento vale 55 milioni di euro, di cui 41 milioni destinati alle infrastrutture e 14 milioni a tecnologie avanzate, tra cui macchine radiogene automatizzate e sistemi basati su intelligenza artificiale per migliorare i controlli.

La nuova area comprende 840 metri quadrati, due nuovi gate e 14 linee di sicurezza, una dedicata ai passeggeri a ridotta mobilità. Dal 26 novembre, l’intero sistema security è operativo al primo piano, accessibile direttamente dal fondo della sala check-in. “Più di cento imprese hanno operato in questo cantiere, con una presenza media di oltre 60 addetti al giorno. L’aeroporto è una città in movimento”, ha ricordato Sanga.

Alla cerimonia erano presenti numerose istituzioni, tra cui il presidente di Enac Pierluigi Di Palma, il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, la sindaca di Bergamo Elena Carnevali e il vescovo Francesco Beschi, che ha benedetto la nuova area ricordando come “al centro non ci sia il passeggero, ma la persona nel suo diritto di spostarsi”.

Un’infrastruttura sempre più multimodale

La crescita di Orio passa dall’integrazione con la rete di trasporto regionale. In questo quadro si inserisce la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra Bergamo, l’aeroporto e Milano, un’opera strategica per potenziare la mobilità sostenibile. “Il futuro ci vedrà ancora più interconnessi”, ha dichiarato Sanga, confermando la direzione multimodale del masterplan.

Secondo Claudia Maria Terzi, assessora alle Infrastrutture di Regione Lombardia, “Orio al Serio si conferma un’infrastruttura strategica del corridoio europeo TEN-T, fondamentale anche in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026”. La Provincia di Bergamo, come ricordato dal vicepresidente Umberto Valois, ha investito 100 milioni di euro in cinque anni per potenziare le infrastrutture, inclusa la nuova pista ciclopedonale che collega l’aeroporto al capoluogo.

Il ruolo economico nell’ecosistema territoriale

La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, ha evidenziato come lo scalo rappresenti un motore di sviluppo: “Si può gestire un flusso importante garantendo sicurezza e comfort. Puntiamo alla riduzione dell’impatto di CO₂ e alla creazione di un sistema di mobilità integrato”. Gli investimenti infrastrutturali, uniti alla crescita del traffico, rendono l’aeroporto un volano economico per tutta la provincia, con impatti diretti su turismo, lavoro e servizi.

L’assessore regionale Paolo Franco ha ricordato come l’aeroporto sia “un’impresa nell’impresa che genera lavoro e accoglie milioni di passeggeri”, mentre il presidente di Enac Di Palma ha definito lo scalo “un esempio di resilienza e visione”: Bergamo è infatti uno dei pochi aeroporti italiani a disporre di una concessione quarantennale.

Pierluigi Di Palma, Presidente di Enac

Radici storiche e visione futura

Il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo ha ricordato come lo scalo fosse, negli anni ’70, un piccolo aeroporto con un solo volo al giorno. “La domanda cresce perché la gente è contenta di volare. In autofinanziamento, Orio ha investito 351 milioni, nonostante la scelta sciagurata di escludere il settore dal PNRR”, ha dichiarato.

Un percorso lungo mezzo secolo che oggi porta Orio a ripensarsi come hub tecnologico e urbano, capace di integrare servizi per la comunità, aree di svago, strutture ricettive e connessioni avanzate. L’obiettivo, ribadito da Sacbo, è chiaro: raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, in linea con le strategie di sostenibilità europee.

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