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Rent-a-car: componente chiave del Business Travel, ma attenzione all’estate

24/06/2025

In questo articolo

I Travel Manager manifestano bisogno di trasparenza, semplificazione dei processi e digitalizzazione, oltre che di garanzia di disponibilità delle vetture anche nel periodo estivo, quando il Rent-a-car è preso d'assalto dai viaggi leisure.

Il noleggio a breve termine è una componente importante del Business Travel, con alcune particolarità che lo distinguono dallo stesso servizio rivolto al leisure e ai privati.

Dall’indagine condotta dalla redazione di BusinessMobility.Travel, su 102 aziende italiane, e presentata durante l’evento Beyond The Borders, emerge un grande bisogno di trasparenza, semplificazione dei processi e digitalizzazione, oltre che di garanzia di disponibilità delle vetture anche nel periodo estivo, quando la richiesta del leisure è più pressante ed entra in “competizione” con i viaggi di lavoro.

Durante la serata abbiamo avuto modo di parlare con i nostri esperti proprio di Rent-a-car, con figure autorevoli che rappresentano i diversi aspetti della filiera: la voce istituzionale di Giuseppe Benincasa, Direttore Generale di Aniasa; quella di chi fornisce i servizi, nella persona di Stefano Orlandini, General Manager di Rental Plus e – in rappresentanza delle grandi aziende clienti – Antonio Ceschia, Head of People Services del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Rent-a-car: un attore chiave

Pressoché tutte le grandi aziende oggetto della nostra survey usano almeno un operatore di Noleggio a breve termine (98%), a testimonianza di quanto siano diffuse le convenzioni con i noleggiatori. L’82% ne ha due e il 51% ne ha tre.

I partner più scelti sono i leader di mercato Avis (38%) ed Hertz (23%). Maggiore e Sixt entrambi hanno l’11% delle preferenze, Europcar con l’8%. Seguono in posizione minoritaria Enterprise/National con il 4%, Uber (integrato in Concur) con il 2% e con l’1% Locauto, Sicily by Car, Drivalia. Il noleggiatore più usato come primo back-up è Hertz (scelto dal 32% degli intervistati), seguito da Europcar e Avis entrambi al 27%. Come secondo back-up il noleggiatore più usato è Europcar (28%) seguito da Hertz al 20%, Avis al 13%, Sixt al 10%, Locauto e Drivalia all’8%.

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La prima destinazione è Milano, indicata dal 27% dei rispondenti, seguita da Roma al 10%. Presenti anche le Isole: Sicilia al 5% e Sardegna al 4%, oltre a Napoli e Bologna entrambe al 3%. Le grandi città statunitensi sono la meta dell’8% dei rispondenti (Houston, Chicago, Newark, California in generale). Da sottolineare che le mete sono assolutamente eterogenee, infatti il 30% rientra in una miscellanea. Anche fra le seconde e terze destinazioni dominano Roma e Milano, mentre si fanno largo anche altre mete: Bari, Firenze, Bruxelles, la Germania in generale e Monaco in particolare.

Le criticità

Quali sono le principali criticità riscontrate dai viaggiatori d’affari nel servizio di noleggio auto? La prima – forse un po’ a sorpresa – è la scarsa trasparenza sui costi aggiuntivi (26%). Che dipenda da un’ambiguità o una non perfetta conoscenza della convenzione stipulata con i noleggiatori?

A seguire, con il 22%, la scarsa disponibilità di veicoli: questo è un problema, specialmente quando i flussi business incontrano quelli leisure e si va incontro a una penuria di mezzi. Naturalmente i veicoli previsti da contratto devono essere garantiti, ma ci possono essere problemi nel caso di prenotazioni sotto data.

 

Il 14% lamenta veicoli non conformi alle aspettative. Va ricordato che di solito, da contratto, è prevista l’assegnazione di un veicolo in una data fascia, ma non quella di un modello in particolare. Il 13% lamenta tempi di attesa per il ritiro e riconsegna troppo alti. A seguire, ma sono lamentele di una piccola minoranza: problemi con le prenotazioni online (4%), punti di ritiro e consegna scomodi (2%) e all’1% la mancanza di mezzi in estate, la qualità in genere del servizio e il personale del desk non formato.

 

I clienti corporate pagano meno

Malgrado il 17% si lamenti dei prezzi, i clienti corporate pagano meno il noleggio dell’auto rispetto ai privati: questo dipende ovviamente dall’elevato numero di noleggi che il singolo cliente corporate mediamente garantisce rispetto al privato.

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Per noleggiare un veicolo (dati Rapporto Aniasa) le aziende nel 2024 hanno speso in media 35,9 euro al giorno, contro i 35,4 euro dell’anno precedente, e per tenere l’auto 10,8 giorni hanno pagato 386 euro contro i 390 euro del 2023, a fronte di una durata media di 11 giorni.  “Cifre oggettivamente basse, per questo non capisco chi nel settore si lamenta dei prezzi”, commenta Benincasa

Quel tocco in più

“Quali servizi aggiuntivi considerereste importanti per migliorare l’esperienza di noleggio auto per i viaggi d’affari?” A questa domanda il 27% dei nostri intervistati ha risposto che vorrebbe godere della consegna o ritiro del mezzo presso l’hotel o gli aeroporti senza attese, e il 19% che vuole un accesso prioritario per clienti business.

Due richieste che si somigliano – e che alcune convenzioni prevedono a pagamento – e che rispondono all’esigenza di ottimizzare i tempi e facilitare le operazioni.

Ceschia chiede innovazione, trasparenza e chiarezza, legando l’utilizzo del Rent-a-car non solo al business travel ma alle normali esigenze di mobilità dell’azienda.

Il 12% gradirebbe un’assicurazione completa inclusa e un upgrade automatico del veicolo (tutto si può fare, a pagamento). L’11% apprezzerebbe un sistema di presa e consegna senza contatto, una modalità operativa che si sta diffondendo (specie dal Covid in poi) e che risponde anch’essa all’esigenza di snellire le procedure. Segue all’8% chi gradisce trovare veicoli elettrici o ibridi (che i noleggiatori non hanno generalmente difficoltà ad offrire). Il 6% vorrebbe essere incluso a programmi fedeltà con vantaggi per viaggiatori business, l’1% lamenta problemi di dotazioni invernali nel Nord.

Per quanto riguarda le politiche di modifica o cancellazione delle prenotazioni offerte dall’operatore di noleggio, il 33% dà una valutazione “nella media”, ma il 27% insufficiente e il 20% quasi sufficiente. C’è quindi un certo grado di insoddisfazione, va detto che cancellazioni o modifiche possono mettere in grande difficoltà il noleggiatore nei periodi più “caldi” di noleggio. Va detto, comunque, che per la maggior parte degli intervisti (57%) il giudizio è positivo, fra cui il 13% dà un buono è il 7% un ottimo.

ESG ed elettrificazione

Alla domanda “Quali azioni sostenibili e inclusive sono state implementate dal vostro operatore di noleggio auto di riferimento?”, il 71% è consapevole del fatto che gli operatori di noleggio cui si affidano dispongono di veicoli elettrici e ibridi. Il 15% sa che c’è stata una compensazione delle emissioni di CO2 legate ai veicoli noleggiati, il 9% sa che c’è stata una riduzione dei consumi di carburante. Infine, dato che per ESG non si intendono solo azioni ambientali (la sigla sta per Environmental, Social, and Governance) il 5% parla di inclusione in termini di servizi per persone con disabilità.

Che l’elettrificazione sia arrivata nel noleggio a breve termine è un dato di fatto, ma non ha avuto per ora un grande successo. Secondo i dati del Rapporto Aniasa, dal 2023 al 2024 c’è stato calo delle immatricolazioni di elettriche da 2.570 immatricolazioni a 1.570. Crollano anche le plug-in hybrid da 4.537 nel 2023 a 2.218 nel 2024. Una tendenza condivisa in tutta Europa: nei 7 principali mercati europei le auto elettriche in un anno sono calate del 50,8%: da 52.390 nel 2023 a 25.780 nel 2024. Crescono, invece le motorizzazioni ibride, purché non siano da ricaricare.

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