Giovedì 18 settembre 2025 la Francia si prepara a un nuovo sciopero dei controllori di volo, indetto dal Sncta (Syndicat national des contrôleurs du trafic aérien), il sindacato maggioritario che rappresenta circa il 60% della categoria. La mobilitazione inizierà all’alba del 18 settembre e proseguirà fino al termine del turno notturno del giorno successivo, con conseguenze dirette sul traffico aereo in tutto il Paese.
Gli aeroporti più colpiti saranno i due principali hub parigini, Roissy-Charles-de-Gaulle e Paris-Orly, ma non si escludono disagi anche negli scali regionali, con cancellazioni e ritardi su centinaia di voli.
Precedenti e impatto sul traffico
Lo sciopero arriva dopo una serie di mobilitazioni che, negli ultimi mesi, hanno già messo a dura prova i viaggiatori. Nel luglio 2025, un’analoga protesta aveva causato la cancellazione di quasi 1.000 voli e disagi per oltre 125.000 passeggeri soltanto a Parigi.
Il rischio è che la giornata del 18 settembre segua lo stesso copione, con forti ripercussioni anche sul traffico europeo e intercontinentale.
Le ragioni della protesta
Al centro delle rivendicazioni ci sono innanzitutto le questioni salariali. I controllori di volo chiedono che le loro retribuzioni siano adeguate all’inflazione entro il 2024. Secondo i dati diffusi, il loro stipendio medio si aggira intorno ai 96.000 euro lordi annui, ma il sindacato sostiene che l’aumento dei prezzi abbia eroso significativamente il potere d’acquisto della categoria.
Accanto al tema degli stipendi, la Sncta denuncia anche problemi di governance e clima lavorativo. Nel comunicato diffuso dal sindacato si parla di “sfiducia, pratiche punitive e metodi manageriali degradanti”, che avrebbero reso ancora più teso il rapporto con le autorità.
Cosa aspettarsi il 18 settembre: niente fasce di garanzia
Per i viaggiatori diretti in Francia o in transito dagli aeroporti parigini, la raccomandazione è di verificare in anticipo lo stato del proprio volo con la compagnia aerea e monitorare gli aggiornamenti ufficiali. Non sono previste ‘fasce di garanzia’ come accade in Italia, e quindi le cancellazioni potrebbero riguardare anche collegamenti programmati in orari solitamente tutelati.
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