Shutdown USA

Stati Uniti nel caos per lo shutdown: allarme trasporti e servizi pubblici

In questo articolo

La riunione d’urgenza convocata alla Casa Bianca dal vicepresidente JD Vance non è bastata a rassicurare né le grandi compagnie aeree né i sindacati del settore: negli Stati Uniti è ormai emergenza per lo shutdown federale, il blocco del governo che da oltre un mese sta paralizzando trasporti, servizi pubblici e assistenza sociale.

Secondo i dati del Congressional Budget Office (CBO), più di 800mila dipendenti federali non ricevono lo stipendio da quattro settimane, mentre centinaia di migliaia di lavoratori a contratto rischiano di perdere il posto in modo permanente. Le ripercussioni sul Paese si moltiplicano: dagli aeroporti in tilt ai ritardi nella prevenzione sanitaria, fino ai servizi per l’infanzia e ai tribunali.

Emergenza nei cieli: 7.000 voli in ritardo al giorno

Nel settore del trasporto aereo, lo shutdown sta aggravando una crisi già sensibile. Oltre 63mila controllori del traffico aereo e funzionari della Transportation Security Administration (TSA) sono costretti a lavorare senza stipendio. Le assenze, però, aumentano ogni giorno e secondo i dati diffusi da FlightAware, si registrano ormai più di 7mila voli in ritardo quotidianamente in tutti gli Stati Uniti.

Gli scali di Newark, JFK e LaGuardia a New York hanno già subito blocchi temporanei, mentre le compagnie – tra cui United Airlines e American Airlines – temono il collasso del traffico aereo in vista del ponte del Ringraziamento, il periodo di viaggio più intenso dell’anno.

Se il blocco proseguirà fino alla fine di novembre, ci troveremo in piena emergenza”, ha dichiarato JD Vance ai CEO Scott Kirby (United) e Robert Isom (American). “Molti dipendenti smetteranno di presentarsi al lavoro e non potremo gestire la domanda dei giorni festivi“.

Lo scontro politico: Congresso fermo, cittadini allo stremo

La paralisi è il risultato del mancato accordo sul bilancio federale tra i Repubblicani, oggi alla Casa Bianca, e i Democratici che controllano parzialmente il Congresso. La chiusura riguarda tutte le attività considerate “non essenziali” e proseguirà finché non verrà votata una nuova legge di spesa.

Il Paese si avvicina così al record di 35 giorni raggiunto durante lo shutdown del 2018-2019 sotto l’amministrazione Trump. Proprio l’ex presidente – oggi nuovamente in carica – ha attaccato l’opposizione, accusando i Democratici di «voler rovinare l’America».

I Repubblicani, spiega The Washington Post, intendono sfruttare il blocco per ridurre il numero dei funzionari pubblici e tagliare i fondi ai programmi sociali. I Democratici, però, sono divisi: una parte vorrebbe trattare, ma la maggioranza al momento rifiuta qualsiasi compromesso, temendo di “legittimare” la linea dura della nuova Casa Bianca.

Servizi sociali sospesi: 42 milioni di americani senza aiuti alimentari

Gli effetti dello shutdown colpiscono anche i cittadini più vulnerabili. I fondi del Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP), il principale programma federale di sostegno alimentare, sono esauriti. Quasi 42 milioni di americani – uno su otto – rischiano di restare senza assistenza.

“Sta venendo meno un’ancora di salvezza fondamentale per tenere milioni di famiglie fuori dalla povertà“, ha spiegato Hannah Garth, docente di antropologia economica alla Princeton University, intervistata da CNN.

Due tribunali federali hanno imposto all’amministrazione di mantenere attivo il programma, dopo che 26 Stati hanno avviato azioni legali contro Washington. Tuttavia, il fondo straordinario del SNAP dispone ora di soli 5 miliardi di dollari, a fronte degli 8 miliardi necessari ogni mese per garantire la copertura.

La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza: “Serve mobilitare risorse per aiutare tre milioni di newyorkesi che stanno perdendo l’assistenza alimentare“. Situazione simile in California, Illinois e Massachusetts, dove i governi locali hanno varato piani straordinari per supplire al vuoto federale.

Un Paese in bilico

Intanto, Donald Trump è tornato a Washington dopo una missione in Asia. Ma secondo Reuters, il suo rientro non ha ancora prodotto passi avanti nei negoziati. Gli osservatori temono che lo shutdown possa durare oltre i 40 giorni, con effetti devastanti sull’economia e sul morale del Paese.

L’U.S. Travel Association stima perdite per oltre 140 milioni di dollari al giorno nel comparto turistico e dei trasporti. Mentre cresce la tensione tra lavoratori, compagnie e istituzioni, il timore è che, senza un accordo rapido, la paralisi del governo possa trasformarsi in una crisi sociale di portata nazionale.

Leggi Anche: Usa, nuova stretta sui confini: tutti i viaggiatori stranieri dovranno fornire dati biometrici

***

CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL

Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok

 

Resta sempre aggiornato

Con la nostra newsletter ricevi anteprime, notizie e approfondimenti dal mondo del Business Travel.

Condividi:

Ultime news