Sulle Alpi piemontesi, nascosto tra boschi e vallate che guardano il Lago Maggiore e il confine svizzero, esiste un villaggio che sembra uscito direttamente dalle Highlands. Qui, tra le case in pietra e i vicoli silenziosi, si suonano cornamuse, si indossano kilt e si parla con orgoglio di antichi legami con la Scozia.
Il borgo si chiama Gurro, e custodisce una storia tanto affascinante quanto poco conosciuta. Secondo la leggenda, gli abitanti sarebbero i discendenti dei soldati scozzesi dell’esercito di Francesco I di Francia, sconfitti nella battaglia di Pavia nel 1525. Durante la fuga attraverso le Alpi, molti si rifugiarono proprio qui, trovando in questo angolo remoto del Piemonte la loro nuova casa.
Un’eredità scozzese nel cuore delle Alpi
Da allora, Gurro ha mantenuto vivo il ricordo delle sue origini. I cognomi di molte famiglie del paese hanno radici scozzesi e ancora oggi si organizzano feste in costume, sfilate con le cornamuse e rievocazioni storiche che attirano curiosi e viaggiatori da tutta Italia.
Il Museo del Whisky e le tradizioni locali
A testimoniare il legame con la Scozia c’è anche il Museo del Whisky, che raccoglie cimeli, oggetti d’epoca e storie dei clan delle Highlands. Un piccolo spazio che racconta come una leggenda sia diventata identità, e come un borgo di montagna sia riuscito a trasformare una sconfitta militare in un’eredità culturale unica.
Immerso nella quiete della Valle Cannobina, Gurro conserva intatta la sua atmosfera d’altri tempi. È un punto di partenza ideale per esplorare i sentieri del Parco Nazionale della Val Grande, uno dei più selvaggi d’Italia, o per scoprire i panorami del Lago Maggiore, a pochi chilometri di distanza.
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