Che l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando anche il mondo dei viaggi è ormai evidente. Ma è soprattutto nel settore dell’hotellerie che questa trasformazione prende forma concreta, offrendo servizi innovativi agli ospiti e un supporto sempre più efficace agli operatori del settore. Secondo le previsioni di InsightAce Analytic, il mercato globale dell’AI applicata a turismo e ospitalità passerà dai 3 miliardi di euro del 2024 a ben 36 miliardi entro il 2033, con una crescita del +1100% e un tasso annuo del 29%.
Resort e hotel in prima linea: dove l’AI trova il suo terreno ideale
A beneficiare di questa rivoluzione saranno soprattutto resort e strutture ricettive, che stanno già implementando soluzioni avanzate per migliorare efficienza e soddisfazione degli ospiti. Un esempio? Secondo Hospitality Today, alcune grandi catene stanno usando algoritmi di ultima generazione in grado di assegnare fino a 1,2 milioni di camere in tempi brevissimi, automatizzando un processo spesso complicato. Il risultato? Meno errori, più efficienza e personale più libero di dedicarsi ad attività di valore aggiunto.

Dalla Puglia una case history made in Italy
Anche l’Italia è protagonista di questa trasformazione. In Puglia, l’Hotel ApuliaRè ha introdotto “Regina”, un avatar conversazionale sviluppato dalla tech company QuestIT (parte del gruppo Vection Technologies). Si tratta di un virtual concierge attivo 24/7, disponibile sia tramite totem in reception sia su smartphone, capace di comunicare in più lingue e di assistere i turisti durante tutto il soggiorno, dentro e fuori la struttura. “Il nostro assistente virtuale – spiega Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – fornisce suggerimenti personalizzati su ristoranti, esperienze ed escursioni, garantendo un’accoglienza su misura in grado di valorizzare il territorio”.
Un’iniziativa accolta con entusiasmo anche da Vincenzo Di Pinto, proprietario dell’hotel ed ex coach della Serie A1 di volley: “In Italia c’è ancora un po’ di timore verso l’AI, ma come imprenditore invito a superarlo. L’intelligenza artificiale non sostituisce il personale: lo supporta, lo solleva da compiti ripetitivi e permette di concentrarsi su ciò che conta davvero. Con Regina siamo certi di offrire un servizio in più ai nostri ospiti e, allo stesso tempo, di migliorare l’organizzazione interna”.
Robot in hotel: assistenza, pulizie e consegne in camera
Oltre agli avatar, anche i robot stanno entrando a pieno titolo nel mondo dell’hospitality. Come riportato da El País, alcune strutture utilizzano veri e propri assistance robot per accogliere i clienti al check-in, accompagnarli in camera e assisterli al momento del check-out. Ma non solo: ci sono anche robot addetti alle pulizie, capaci di rilevare il livello di sporco in una stanza grazie a sofisticati sensori e di intervenire in totale autonomia.
E c’è chi li impiega per la room delivery: secondo la Swiss Hotel Management School, in molti hotel sono in funzione robot che consegnano cibo e bevande in camera in tempi rapidi e con la massima discrezione.
Prezzi dinamici e personalizzati grazie all’AI
Non meno importante, l’intelligenza artificiale si sta rivelando una risorsa preziosa anche per la gestione delle tariffe. Come sottolineato in un report pubblicato su Medium, alcune piattaforme basate su AI analizzano in tempo reale l’andamento delle prenotazioni, i prezzi della concorrenza, il meteo, le ricerche sui social e le attività locali, per ottimizzare giorno per giorno il listino di camere e servizi. L’obiettivo? Massimizzare l’occupazione e i ricavi, offrendo al tempo stesso prezzi sempre in linea con la domanda del momento.
Un futuro sempre più tech per l’ospitalità
Concierge virtuali, assistenti robotici, tariffe dinamiche, esperienze personalizzate: l’AI è ormai una realtà concreta per il settore dell’hotellerie. E se oggi alcune di queste innovazioni sembrano avveniristiche, tra pochi anni potrebbero diventare lo standard per offrire soggiorni sempre più smart e memorabili.
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