Il turismo congressuale italiano continua a crescere, consolidandosi come uno dei motori strategici della meeting industry nazionale. A certificarlo è l’undicesima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi – OICE, presentata il 25 giugno 2025 a Roma, nella sede dell’ENIT, e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, su richiesta di Federcongressi&eventi.
Presente il Ministro Daniela Santanchè che ha dato inizio ai lavori:
“I protagonisti della crescita del Mice sono le sue imprese e i suoi professionisti e il governo si impegna per metterli nelle migliori condizioni per lavorare. Il turismo congressuale italiano è primo in Europa ma possiamo ancora crescere favorendo lo svolgimento di eventi e congressi anche in aree più interne e meno note e aumentando le strutture alberghiere e i centri congressi. E questo deve essere il focus del Governo dei prossimi anni. Un aumento di spazi sempre all’insegna della qualità, così come di qualità è proprio il turismo congressuale“.
Secondo i dati raccolti, nel 2024 in Italia si sono svolti 367.981 eventi, con un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i partecipanti, pari a 29.264.953 (+7,8%), e le presenze totali, che hanno raggiunto quota 47.213.261 (+12,9%).

Un impatto da 11,7 miliardi sull’economia nazionale
Oltre all’effetto diretto sulle strutture e sui professionisti della filiera, il comparto MICE ha generato ricadute significative sull’intero sistema Paese. Una recente ricerca, condotta da ASERI per ENIT e Federcongressi&eventi, stima infatti in 11,746 miliardi di euro il contributo economico diretto dell’industria congressuale italiana.
Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi:
“I dati dell’OICE e la crescente attrattività dell’Italia sono il risultato della qualità delle nostre strutture, della professionalità degli operatori e della capacità di innovare. In un contesto globale instabile, la raccolta di dati affidabili è essenziale per leggere i trend, orientare le scelte e rispondere in modo tempestivo alle evoluzioni del mercato.”
Nord in testa, ma crescono le sedi fieristiche
La distribuzione geografica degli eventi vede in testa il Nord Italia, dove si è concentrato il 57,7% delle manifestazioni, seguito dal Centro (25,3%), dal Sud (10,8%) e dalle Isole (6,2%).
Per quanto riguarda le location, gli hotel con spazi congressuali restano la prima scelta, con il 76,8% del totale degli eventi. Seguono le altre sedi (istituzioni, location non convenzionali, teatri, cinema, centri sportivi ecc.) con il 17,7%, mentre centri congressi e sedi fieristico-congressuali ospitano il 2,7% e le dimore storiche il 2,8%. Notevole il dato delle sedi fieristiche, che nel 2024 hanno registrato un incremento del +26,2% dei partecipanti.
Più eventi internazionali: Italia sempre più attrattiva
Tra i promotori, il primato spetta alle aziende (65,4% degli eventi), seguite da associazioni (21,8%) e enti/istituzioni (12,8%). Da segnalare l’aumento di eventi aziendali soprattutto nelle sedi istituzionali e nei centri congressi, mentre calano negli hotel e nelle dimore storiche.
In crescita anche l’internazionalizzazione del settore: il 13,4% degli eventi del 2024 ha avuto una significativa partecipazione estera, in aumento di oltre 4 punti percentuali rispetto al 2023. Parallelamente aumentano gli eventi a dimensione nazionale (partecipanti da fuori regione) e calano quelli locali, pur rimanendo i più numerosi (47,2%).
Formazione al centro degli investimenti
In un mercato in rapida evoluzione, le sedi di eventi e congressi italiane puntano sul capitale umano. La maggior parte degli investimenti del 2024 ha riguardato infatti la formazione del personale. Seguono gli interventi per la riqualificazione degli spazi interni, lo sviluppo di strumenti di promozione e comunicazione e l’implementazione tecnologica in ambito audio-video.
L’indagine OICE, sempre più punto di riferimento per il settore MICE italiano, fotografa così una filiera in salute e pronta ad affrontare le sfide di un contesto globale in trasformazione.
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