Con clamore tutti i media – specializzati e non, tra cui naturalmente anche noi (leggi qui) – hanno dato la notizia dell’entrata nel capitale di Air Europa, una compagnia comunitaria, da parte di Turkish Airlines, il vettore che collega più paesi al mondo, per il 26% delle azioni, per un esborso di 300 milioni. Ma il closing dell’operazione si farà solo dopo la conclusione di un’audit societaria con la quale il vettore turco vuole vederci chiari nei conti della compagnia spagnola, soprattutto per la scadenza del prestito a fine novembre che la Società di investimenti statale (SEPI) ha fatto cinque anni fa nel post covid per un totale di 475 milioni di euro.
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Il futuro di Air Europa in attesa di un audit: ma i conti a posto aiutano
Air Europa ha chiuso l’esercizio del 2024 con una crescita del 6,4% nel fatturato, fino a raggiungere 2.932 milioni di euro, con 116 milioni di euro di margini ante le tasse, il 7%in più rispetto all’anno precedente e più che triplo di quello ottenuto nell’ultimo anno di normalità preparademica (28 milioni nel 2019). La compagnia ha operato oltre 14 milioni di posti nel 2024, il 2,2% in più rispetto all’anno precedente, con un ottimo load factor dell’84%, a più 1,4 punti percentuali sullo scorso anno. E nei primi mesi dell’anno l’Ebitda si è attestato a 8 milioni di euro, in più del 159% rispetto allo stesso periodo del 2023.
“Questi risultati riflettono il rispetto del piano strategico e che siamo in linea con il progetto“, ha dichiarato il Ceo, Jesús Nuño de la Rosa, in un incontro con i media tenuti a Istanbul (Turchia) in occasione dell’inaugurazione della sua nuova rotta.
Le previsioni dell’azienda ora passano attraverso un fatturato superiore a 3.000 milioni in quest’anno, grazie a una solida domanda e su un’estensione delle rotte in particolare sull’America Latina.
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