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Viaggiare oggi, tra instabilità e responsabilità: come ACI blueteam affronta il Travel Risk Management

In questo articolo

Ne parliamo con Paolo Bertola, Direttore Commerciale di ACI blueteam

Il mondo dei viaggi aziendali è profondamente cambiato. Il contesto geopolitico globale – con le tensioni in Medio Oriente, le guerre in Ucraina e le chiusure impreviste di spazi aerei – impone oggi alle aziende un nuovo approccio alla gestione del rischio. In questo scenario, ACI blueteam si distingue come partner strategico per le imprese, grazie a una soluzione digitale integrata che mette al centro la sicurezza e la compliance e la gestione del rischio per trasferta.

Abbiamo incontrato Paolo Bertola, Direttore Commerciale di ACI blueteam, per capire come si sta evolvendo il Travel Risk Management (TRM) e perché non è più solo una questione operativa, ma una vera priorità strategica.

Come si è evoluto il vostro approccio al Travel Risk Management alla luce dell’instabilità geopolitica attuale?

Il mondo sta attraversando una fase di forte instabilità. Penso non solo al conflitto Russia-Ucraina o alla drammatica situazione in medio-oriente, ma anche alle chiusure improvvise degli spazi aerei e alla crescente imprevedibilità degli eventi climatici. In questo contesto, il nostro servizio di Travel Risk Management –operativo e altamente performante integrato a BTTOOL e in partnership con Ambimed – si conferma un’infrastruttura strategica, integrata in ogni fase del business travel, capace di rispondere in modo concreto alle sfide poste dall’attuale scenario geopolitico.

Non parliamo più di “reagire” a un rischio, ma di prevenirlo, monitorarlo e gestirlo in tempo reale. Il nostro sistema – sviluppato in collaborazione con Ambimed e NSSG ed integrato in piattaforma BTTOOL – è pensato per aziende che operano in mercati complessi e non possono permettersi interruzioni operative o situazioni di pericolo per i propri collaboratori.

In che modo la vostra piattaforma integrata consente alle aziende di mantenere la continuità operativa anche in situazioni di emergenza?

La vera forza della nostra soluzione sta proprio nell’integrazione totale tra la gestione del rischio e gli strumenti di viaggio aziendale. Non parliamo di due mondi separati, ma di un sistema connesso, che lavora in sinergia per garantire continuità operativa anche nei momenti più complessi. Immaginate di pianificare una trasferta, la piattaforma già vi informa se la destinazione è a rischio e nel caso cambia automaticamente il processo autorizzativo.

Grazie al nostro BT tool, combinato con il modulo Travel Risk, siamo in grado di intercettare potenziali criticità già in fase di pianificazione, segnalando subito aree instabili o situazioni geopolitiche delicate. Una volta avviato il viaggio, il sistema continua a monitorare (grazie alla control room di Ambimed-NSSG)  in tempo reale tutti gli spostamenti dei dipendenti, inviando alert automatici in caso di incidenti, disordini o escalation di rischio.

Ancora molto importante, il passeggero riceve un book del paese in cui si recherà nel momento di pianificazione trasferta ed il giorno prima della partenza, il tutto per essere sempre aggiornato su eventuali cambiamenti di rischio. In quei casi, il supporto scatta immediatamente, con interventi attivati sia tramite canali digitali sia attraverso operatori specializzati. Tutto questo consente ai Travel Manager e agli HR di mantenere il controllo e garantire operatività anche in contesti difficili.

Come supportate le aziende nella conformità alla normativa ISO 31030:2021?

La ISO 31030 è ancora poco conosciuta e pienamente compresa dal mercato italiano, ma rappresenta un punto di svolta. Non è una semplice linea guida tecnica: è uno strumento fondamentale per aiutare le aziende a tutelare davvero i propri collaboratori in viaggio, in modo strutturato, tracciabile e responsabile.

Noi di ACI blueteam abbiamo scelto di allinearci fin da subito ai principi della norma. Con il nostro servizio, supportiamo le aziende nel documentare le policy di viaggio, nel formare il personale, nel monitorare e tracciare ogni spostamento e, cosa spesso trascurata, nel gestire il follow-up e l’aggiornamento costante del profilo di rischio.

La differenza è che non ci limitiamo alla teoria: mettiamo a disposizione strumenti operativi già integrati nella nostra suite, rendendo la conformità alla ISO 31030 una conseguenza naturale del servizio, non un onere aggiuntivo.

In quali fasi del viaggio aziendale interviene la vostra soluzione di Travel Risk?

Il nostro approccio al Travel Risk Management non si limita a intervenire in caso di emergenza: è un processo continuo che accompagna ogni fase del viaggio.

Prima della partenza, analizziamo attentamente l’itinerario, integrando informazioni aggiornate su rischi geopolitici, sanitari e logistici, per permettere ai Passeggeri e Travel Manager di prendere decisioni informate già in fase di pianificazione.
Durante il viaggio, monitoriamo in tempo reale gli spostamenti dei dipendenti e, in caso di criticità, inviamo alert automatici su APP e attiviamo immediatamente i nostri canali di supporto.
Anche dopo il rientro, il nostro lavoro non si ferma: supportiamo l’azienda nella gestione di eventuali incidenti, raccogliamo dati e forniamo report utili a valutare l’efficacia dei protocolli adottati.

È un approccio proattivo e circolare, che trasforma la gestione del rischio in un elemento strutturale del business travel, non in una semplice reazione all’emergenza.

Qual è il valore strategico di un Travel Risk Management efficace per le aziende oggi?

Oggi il Travel Risk Management non è più un semplice servizio di supporto, ma un vero e proprio asset strategico che incide su tre ambiti chiave per qualsiasi organizzazione.

Anzitutto, parliamo di Employer Branding: i collaboratori, soprattutto quelli che viaggiano spesso per lavoro, vogliono sentirsi tutelati. Dimostrare attenzione concreta alla loro sicurezza rafforza la fiducia interna, migliora il benessere aziendale e contribuisce a rendere l’azienda più attrattiva verso nuovi talenti.

C’è poi un impatto diretto sulla Business Continuity: poter contare su strumenti e processi che permettono ai dipendenti di muoversi anche in contesti complessi o instabili significa non interrompere attività strategiche o progetti internazionali, mantenendo la competitività sul mercato.

Infine, non va trascurato l’aspetto della Compliance. In caso di incidenti o contesti critici, un’azienda che non ha previsto misure di tutela adeguate rischia conseguenze legali o danni reputazionali.

Ma oltre a tutto questo, c’è anche un tema culturale: oggi, garantire la sicurezza in viaggio è parte integrante di qualsiasi strategia di internazionalizzazione, soprattutto per chi opera in mercati complessi o in settori regolati. In questo senso, il Travel Risk Management non è solo una misura precauzionale, ma un fattore abilitante per la crescita globale.

Chi sono i principali stakeholder coinvolti nella gestione del Travel Risk e come la sicurezza dei dipendenti si inserisce nelle strategie aziendali più ampie?

Quando si parla di Travel Risk, non ci si riferisce più a un ambito di competenza esclusivo del dipartimento HR o dell’Asset Protection. Oggi la gestione del rischio in viaggio coinvolge una rete sempre più ampia di stakeholder aziendali, ciascuno con un ruolo preciso.

Pensiamo al CFO, ad esempio, che ha l’esigenza di valutare l’impatto economico potenziale di incidenti, interruzioni o rimpatri d’emergenza. C’è poi il dipartimento Legal, chiamato a gestire la parte contrattuale e normativa, assicurandosi che l’azienda operi nel rispetto delle proprie responsabilità legali.

La Direzione Generale, dal canto suo, ha il compito di garantire che le politiche di sicurezza siano in linea con gli obiettivi di crescita e internazionalizzazione, evitando che un imprevisto comprometta lo sviluppo di nuovi mercati.

Sempre più spesso entra in gioco anche il Sustainability Manager, perché prendersi cura delle persone è oggi uno dei pilastri fondamentali dell’approccio ESG, e quindi un elemento che contribuisce a definire la reputazione e la sostenibilità dell’intera azienda.

La sicurezza dei viaggiatori diventa quindi una responsabilità trasversale, condivisa tra più funzioni. Ma, ancora di più, rappresenta un indicatore concreto della maturità dell’organizzazione, sia sul piano etico che su quello strategico.

In sintesi, cosa distingue davvero la vostra proposta rispetto ad altre soluzioni sul mercato?

Due cose: integrazione totale e attivazione immediata. Non vendiamo una policy, ma un sistema pronto all’uso. Le aziende non devono scegliere tra sicurezza e operatività, perché con noi possono avere entrambe, senza compromessi.

Leggi Anche: Federica Bombelli di ACI bluteam: “Perché puntiamo all’eccellenza”

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