Pochi giorni fa, l’Aeroporto di Torino è diventato un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per la sperimentazione avanzata di tecnologie robotiche e intelligenza artificiale. È qui che ha preso forma il primo test su larga scala di RoboAPP, progetto sviluppato dall’Università degli Studi di Torino all’interno del partenariato NODES – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, cofinanziato con fondi del PNRR.
Il sistema messo alla prova integra robot mobili autonomi (AMR), intelligenza artificiale distribuita, edge computing e modelli linguistici leggeri (SLM) per monitorare e ottimizzare i flussi di passeggeri in ambienti complessi come quelli aeroportuali. In particolare, la sperimentazione ha affrontato una sfida concreta: la gestione dell’affollamento presso i gate, spesso congestionati da priorità operative, ritardi e comportamenti imprevedibili dei passeggeri.
Dai dati al coordinamento autonomo
Attraverso una rete di sensori visivi, algoritmi onboard e una logica decentralizzata, il sistema RoboAPP è stato in grado di rilevare in tempo reale la densità dei passeggeri, classificare criticità, generare alert e proporre azioni coordinate come notifiche al personale o messaggi automatici per il pubblico. Le decisioni sono state prese collettivamente da agenti intelligenti, senza bisogno di interventi centralizzati.
Durante il test, realizzato su due gate (uno per voli nazionali e uno per internazionali), RoboAPP ha mostrato una sorprendente capacità di adattamento a un ambiente dinamico, rumoroso e affollato, confermando la maturità tecnologica del progetto.

Un evento per raccontare l’innovazione
Sempre all’Aeroporto di Torino, si è tenuto l’evento The Future of AI Applied to Robotics – RoboAPP, occasione di confronto tra i partner di progetto, ricercatori, imprese e istituzioni. A moderare la discussione è stata Paola Pisano, professoressa dell’Università di Torino e responsabile scientifica del progetto, insieme a Massimo Pescarollo, dottorando dell’ateneo.
Tra i partecipanti, anche Andrea Basso (MITO Tech Ventures), Ferruccio Damiani (Università di Torino), Dario Malerba (Opinno), Francesco Gallo (EURIX) ed Edoardo Campisi (Decisio Italia). Presenti anche rappresentanti di realtà chiave come il Comune di Torino, Fondazione LINKS, Istituto Italiano di Tecnologia, STMicroelectronics e Makr Shakr.
Robotica urbana, smart city e grandi eventi
Durante l’evento è emersa chiaramente la visione sistemica alla base del progetto. RoboAPP non è solo una soluzione per gli aeroporti, ma un modello replicabile in ambiti urbani complessi: dalla logistica dell’e-commerce alla sanità pubblica, fino alla gestione di fiere e stazioni ferroviarie. I vantaggi? Maggiore sicurezza, efficienza operativa e riduzione dei costi.
Non mancano però le sfide: interoperabilità con infrastrutture esistenti, privacy, cybersicurezza e autonomia operativa sono ancora nodi da risolvere per un’adozione su larga scala.
Robot umanoidi: la prossima frontiera
Guardando al futuro, si è discusso anche del ruolo crescente dei robot umanoidi, che si affiancano agli AMR non solo come strumenti, ma come veri e propri interlocutori sociali in grado di parlare, indicare e interagire emotivamente. Una direzione già intrapresa da aziende come Nvidia, Figure AI e Tesla.
Come ha sottolineato Il Sole 24 Ore (2024), Nvidia sta investendo in chip come Jetson Thor, progettati per potenziare i robot umanoidi con funzionalità avanzate di visione, linguaggio e movimento. Per il CEO Jensen Huang, l’umanoide sarà l’”interfaccia ideale per ambienti umani“, con potenziali applicazioni che spaziano dall’assistenza agli anziani all’educazione, dal supporto nelle emergenze all’accoglienza nei luoghi pubblici.
Torino capitale della robotica intelligente
Progetti come RoboAPP confermano il ruolo di Torino come hub europeo per la robotica e l’AI urbana. In uno scenario globale dove la robotica sta conoscendo un’accelerazione simile a quella del personal computing negli anni ’80 o degli smartphone nei 2000, la città si candida a guidare l’integrazione tra tecnologie autonome, spazi pubblici e nuovi modelli di servizio.
Come ricordato dai protagonisti dell’evento, siamo solo all’inizio di una nuova fase, in cui i robot non saranno più solo strumenti, ma partner cognitivi nelle città del futuro.
***
CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL
Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok