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Boeing 737: è giusto definirlo un “aereo maledetto”?

09/01/2024
Quello del volo 1282 di Alaska Airlines è solo l'ultimo di una serie di incidenti che hanno avuto come protagonista il Boeing 737, in particolare l'ultimo arrivato, il MAX

Sembra proprio che i guai per il Boeing 737 di ultima generazione non finiscano mai. Negli scorsi giorni hanno fatto il giro del mondo le immagini del volo 1282 di Alaska Airlines. Sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Portland, il 737 della compagnia aerea americana ha infatti perso uno dei portelloni di emergenza.

Una tragedia sfiorata e che ha costretto il vettore di Anchorage a lasciare a terra tutti i suoi 65 bireattori della Boeing per condurre delle ispezioni. “Ogni aereo – ha annunciato Alaska Airlines tramite un comunicato – sarà rimesso in servizio solo dopo il completamento della manutenzione e delle ispezioni di sicurezza”.

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Quello di Portland dello scorso 5 gennaio è solamente l’ultimo di una lunga serie di incidenti aerei che, nel corso degli anni, hanno avuto come protagonista un Boeing 737. Guasti, schianti, tragedie sfiorate e orribili sciagure che hanno dato a questo aeromobile una nomea tutt’altro che ambita. Sono stati ben 504 gli incidenti che hanno provocato 5.717 vittime nella storia. Numeri impressionanti ma, certamente, spiegabili.

Questione di numeri

Prima di tutto bisogna fare un po’ di chiarezza sul perché questo aereo abbia avuto nel corso della sua storia così tanti incidenti. Uno dei motivi principali risiede sicuramente nel numero di Boeing 737 che ogni giorno volano nei cieli.

Questo aereo è infatti il velivolo più prodotto nella storia dell’aviazione. Dalla sua introduzione, avvenuta nell’ormai lontano 1968, sono stati infatti realizzati 11.615 Boeing 737.

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Le quattro generazioni di Boeing 737: Original (in alto a sinistra), Classic (in alto a destra), NG (in basso a sinistra) e MAX (in basso a destra)

Una storia lunga quasi 60 anni, che può essere divisa nelle quattro versioni con le quali questo velivolo si è evoluto nel corso del tempo:

  • Original – Boeing 737-100 e 737-200. Prodotti dal 1967 al 1988
  • Classic – Boeing 737-300, 737-400, e 737-500. Prodotti dal 1983 al 2000
  • Next-Generation (NG) – Boeing 737-600, 737-700, 737-800, e 737-900. Prodotti a partire dal 1997
  • MAX – Boeing 737-MAX 7, 737-MAX 8, 737-MAX 9 e 737-MAX 10. In produzione dal 2017

A fronte di queste cifre appare evidente come, nella travagliata storia di questo aereo, la legge dei grandi numeri è sicuramente un fattore molto influente, soprattutto quando si ha a che fare con l’aereo più prodotto del mondo.

Secondo le stime, nei cieli di tutto il mondo sono attualmente in volo ben 1.265 Boeing 737: in media ne decolla o atterra uno ogni cinque secondi.

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Tanti, troppi guasti

Attenuanti numeriche a parte, è innegabile che il 737 di ultima generazione, ovvero il Max, abbia avuto nel corso del tempo un numero comunque importanti di guasti, spesso responsabili di immani tragedie.

L’annus horribilis di questo velivolo è stato sicuramente quello a cavallo tra il 2018 e il 2019. Un breve lasso di tempo durante il quale si succedettero due incidenti gravissimi.

Il primo avvenne la mattina del 29 ottobre 2018, quando un Boeing 737 MAX 8 di Lion Air, compagnia low cost indonesiana, in volo verso la città di Pangkal Pinang precipitò in mare pochi minuti dopo il suo decollo dall’aeroporto di Giacarta.

 

Nello schianto non si salvò nessuno. Persero la vita tutte e 189 le persone presenti a bordo, 181 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio: il più grave disastro nella storia di questo aereo.

Meno di cinque mesi dopo questa tragedia un altro 737 MAX 8, questa volta con la livrea di Ethiopian Airlines, si schiantò la mattina del 10 marzo 2019 mentre era in volo verso Nairobi, in Kenya. Nell’incidente morirono tutti le 157 persone presenti a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

Secondo le indagini compiute dalle autorità per l’aviazione civile di entrambi i paesi, le cause dei due incidenti sono dovuti a un’errata valutazione del sistema operativo dei due 737. A tutto questo si aggiunse il fatto che nessuno dei piloti aveva svolto il necessario corso di aggiornamento.

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Quattro anni dopo la stessa storia

A quattro anni di distanza dai terribili schianti del volo Lion Air 610 e dell’Ethiopian Airlines 302, la storia sembra ripetersi sulla versione 9 del MAX. Durante i controlli effettuati dai tecnici di Alaska Airlines e United Airlines, la principale compagnia aerea degli Usa, hanno riscontrato alcuni bulloni allentati lungo la fusoliera dei velivoli.

Problemi di installazione che quasi sicuramente hanno causato il distacco del portellone durante il volo 1282 di Alaska Airlines. Componente che è stata ritrovata nelle scorse ore nel giardino di casa di un insegnante di Portland.

La FAA ha deciso di mettere a terra i 171 Boeing 737 Max 9 che operano negli States, e altre authority di altri paesi, tra cui quella dell‘Indonesia, ancora scossa dal disastro del 2019, hanno fatto lo stesso. Qui sotto una mappa delle rotte operate dai B737-9 di Visual Approach (che ringraziamo).

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