Nel corso del 2024, in Italia sono stati registrati 2.618 casi di bird strike (o wildlife strike), ovvero collisioni tra aerei e fauna selvatica, in particolare volatili. Secondo i dati diffusi da Enac – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, si tratta di un aumento dell’8,36% rispetto al 2023, un trend che conferma la crescente attenzione al fenomeno da parte delle autorità aeroportuali e della comunità scientifica.
Le collisioni avvengono quasi sempre in fase di decollo o atterraggio e, sebbene raramente mettano in pericolo i passeggeri, possono causare danni gravi agli aeromobili, specialmente quando gli uccelli colpiscono i motori o i parabrezza. Ogni impatto viene quindi registrato e segnalato, anche in assenza di danni visibili, ma l’obiettivo è prevenirli a monte.

Un laboratorio italiano per identificare le specie colpite
Per migliorare la prevenzione, Enac e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino hanno firmato una convenzione trentennale per la creazione del primo laboratorio italiano dedicato all’identificazione scientifica dei resti animali coinvolti nei bird strike. Il progetto sarà guidato dal dott. Marco Pavia e si ispira al Feather Identification Lab dello Smithsonian Institution di Washington.
Il laboratorio utilizzerà un approccio integrato basato su analisi morfologica, microscopica e genetica (DNA barcoding). Grazie a una collezione di oltre 550 specie di uccelli europei, il centro garantirà l’identificazione precisa in oltre il 90% dei casi analizzati.

Obiettivo: prevenzione mirata e banche dati condivise
“Il wildlife strike rappresenta una delle principali sfide per la sicurezza aerea“, ha dichiarato Claudio Eminente, presidente del Bird Strike Committee Italy e direttore centrale Enac. “Tuttavia, oltre il 56% degli eventi non è identificato in termini di specie animale, limitando l’efficacia delle contromisure“.
Grazie alla nuova struttura, tutti i campioni provenienti dagli aeroporti italiani verranno analizzati entro 30 giorni dall’arrivo, e i dati verranno inseriti in un database conforme agli standard internazionali, condiviso con Enac e i gestori aeroportuali per l’elaborazione di strategie di prevenzione più efficaci.
Tra sicurezza e tutela della fauna
Gli uccelli, purtroppo, muoiono sempre negli impatti con gli aeromobili. Alcuni aeroporti impiegano falchi addestrati o dispositivi acustici per allontanare la fauna, ma conoscere con precisione le specie coinvolte permetterà interventi più mirati e rispettosi dell’ecosistema.
Il progetto, oltre a migliorare la sicurezza del volo, contribuirà anche alla ricerca scientifica internazionale tramite pubblicazioni e collaborazioni con i principali enti aeronautici mondiali.
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