eVertiSKY svela il vertiporto per la Fondazione Levi-Montalcini

L’area di atterraggio sorgerà a Torino, sulla copertura fotovoltaica del centro espositivo e di ricerca dedicato al Premio Nobel per la medicina. Grazie alla collaborazione tra più realtà tecnologiche ed ecosostenibili, la Fondazione Levi-Montalcini diventerà un’area green, interconnessa e innovativa. Tanti italiani nel progetto: la struttura sarà a firma Giancarlo Zema Design Group.

eVertiSKY, fornitore di infrastrutture avanzate per lo spazio terrestre e lo spazio aereo Uam, ha svelato il progetto per il Vertiporto sul tetto della nuova sede della Fondazione Levi-Montalcini in Italia.

Ecosostenibile, interconnesso e innovativo. Con questa formula, il nuovo centro dedicato a Rita Levi-Montalcini, Premio Nobel per la medicina nel 1986, vuole inserirsi tra i protagonisti del futuro scommettendo anche sulla mobilità aerea urbana autonoma.

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Il progetto della Fondazione Levi-Montalcini

Presentato in Senato, su iniziativa del senatore Antonio Trevisi, della commissione Ambiente, il progetto del Centro espositivo e di ricerca della Fondazione Levi-Montalcini vuole essere un’opera green, in linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

All’incontro erano presenti, tra gli altri, Piera Levi-Montalcini, ideatrice e promotrice del progetto, nonché presidente della Fondazione e nipote della professoressa Premio Nobel, e Giancarlo Zema, l’architetto italiano che realizzerà la nuova sede circolare a Torino, completamente immersa in una foresta di Paulownia.

Il Vertiporto

Grazie alla collaborazione con eVertiSKY, pronta a fornire la propria esperienza e a mettere a disposizione il know how nel settore Uam, la copertura fotovoltaica della nuova sede della Fondazione Levi-Montalcini diventerà un piccolo vertiporto, dotato di ascensore telescopico e piattaforma di atterraggio per eVTOL.

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Il tetto sarà sostenuto dai rami di grandi alberi strutturali, alti oltre 6 metri, realizzati da WASP in stampa 3D in eco cemento.

La sede

La nuova sede della Levi-Montalcini Foundation sorgerà in Italia, in un’area verde di circa un ettaro. Il centro di ricerca sarà immerso in un bosco di 500 alberi di Paulownia, pianta in grado di assorbire 50 tonnellate di Co2 all’anno. Gli arbusti saranno connessi a sensori IoT, analizzati da algoritmi di Machine Learning.

Sostenibilità e tecnologia si fondono in questo progetto, realizzato in collaborazione con Paulownia4Planet, spin-off dell’Associazione Paulownia Piemonte, e 17tons, azienda fondata da Giuseppe e Francesco Gagliano che si occupa di monitorare, misurare e verificare la rimozione di carbonio tramite l’utilizzo di tecnologie avanzate.

Accanto al tema della sostenibilità, la sensorialità diventa una dimensione importante per far vivere un’esperienza immersiva a chi si trova all’interno del centro espositivo. Grazie alla collaborazione con il musicista polistrumentista Simone Vitale, sarà possibile ascoltare i suoni prodotti dalla foresta in base alla stagione, alle condizioni climatiche e allo stato di benessere delle piante.

Non sarà stimolato solo l’udito, ma anche l’olfatto. Grazie al lavoro svolto da Scent Company, da 20 anni attiva nello sviluppo di strategie di marketing olfattivo per clienti di lusso, il visitatore sarà immerso nei profumi stagionali del bosco.

Gli utenti potranno godere della vista dell’intera foresta sorvolando l’area green a bordo dei velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale ed esplorare tutte le novità e curiosità del centro atterrando comodamente sul tetto della struttura, grazie alla realizzazione del vertiporto targato eVertiSKY e a firma Giancarlo Zema Design Group (GZDG).

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Il sodalizio tra eVertiSKY e Giancarlo Zema

Cina, Emirati Arabi e adesso Italia. Il sodalizio tra eVertiSky e Giancarlo Zema Design Group sembra consolidarsi sempre di più.

L’azienda di Chicago si è affidata all’architetto italiano Giancarlo Zema per realizzare i progetti di vertiport completamente ispirati alla natura ed ecosostenibili. Dopo il “Baobab” di Guangzhou e l’“Hamamelis” di Dubai, c’è attesa per la “Levi-Montalcini Foundation” di Torino.

Baobab Vertiport

Ecosostenibili, in grado di produrre energia e di ricaricare i taxi volanti in modalità del tutto wireless. Sono i Baobab Vertiport, nati dalla collaborazione tra EHang, tra i leader mondiali nello sviluppo e produzione di AAV, e eVertiSKY. La lore realizzazione è stata affidata allo studio romano di Giancarlo Zema nel 2021.

Alto 30 metri e dalla struttura in acciaio e legno lamellare, il Baobab è un grande albero tecnologico in costruzione a Guangzhou, in Cina. Sul tetto ci sono tre piazzole di atterraggio, circondate da aree green. I pannelli fotovoltaici, targati Solapave e installati sulla copertura della struttura, sono in grado di generare oltre 300 kW.

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Con il Baobab Vertiport, le aziende coinvolte mirano a entrare nel segmento dell’ecoturismo globale, con progetti in programma in Europa e Asia. La struttura, infatti, dovrebbe essere realizzata anche in Italia.

Hamamelis Vertiport

Mobilità autonoma e ecosostenibilità. Anche l’Hamamelis Vertiport di Dubai rientra nei lavori commissionati da eVertiSky a Giancarlo Zema Design Group.

Ispirato alla pianta asiatica in grado di lanciare i suoi semi a distanza, il progetto è pensato per permettere ai taxi volanti ed eVTOL di spostarsi, proprio come i semi, in maniera ecosostenibile. La struttura in acciaio e vetro di 80 metri di diametro, con una copertura in pannelli di alluminio, protegge dal vento le tre aree di atterraggio.

Come per il Baobab, anche il pavimento del vertiporto di Dubai consente la ricarica wireless ed è realizzato con speciali pannelli fotovoltaici Solapave, in grado di generare oltre 1,5 MW al giorno.

Tra i consulenti per il progetto dell’Hamamelis Vertiport, figurano due aziende italiane: Walle Mobility, attiva nel settore Uam per consentire nel prossimo futuro il trasporto aereo autonomo di merci e persone in Italia, e Manta Aircraft, società impegnata nello sviluppo di V/STOL.

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