Greenpeace: treno mezzo di trasporto – sostenibile – ma per ricchi…

21/07/2023
Nel Regno Unito - patria del trasporto aereo in Europa - le differenze maggiori. Ma anche nel resto d'Europa volare costa meno che spostarsi in treno

La sostenibilità è da ricchi? Tralasciando le continue polemiche di auto elettriche sì, auto elettriche no, che affrontiamo in maniera approfondita su Fleetmagazine, la scelta di quale mezzo utilizzare per spostarsi durante le vacanze o per ragioni di lavoro dovrebbe esser spinto anche da ragioni di sensibilità ambientale. Sempre che queste soluzioni non costino fino a 4 volte di più rispetto a quelle meno inquinanti. E, purtroppo, succede proprio così. A dirlo è chi ha sempre portato come bandiera l’utilizzo del treno per i trasporti, ovvero Greenpeace, ma che, in uno studio appena fatto su più di 100 rotte tra le principali città europee, ha scoperto che, se le emissioni viaggiando in aereo sono 4,8 in più rispetto al treno, i costi invece si ribaltano: volando si risparmia. E non di poco.

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Lo studio

Oggi, secondo l’analisi di Greenpeace, spostarsi in treno quest’estate in treno costerà in media quattro volte il prezzo di un volo sulle rotte da e per il Regno Unito (il più grande mercato europei per i voli aerei, con oltre 6 mila ogni giorno), e il doppio in media su tutte le altre.

Gli attivisti all’aeroporto di Edimburgo nel 2007 hanno offerto ai passeggeri biglietti per passare al treno. ©Richard Stanton/Greenpeace

I ricercatori di Greenpeace hanno confrontato il costo dei biglietti ferroviari e aerei per 112 tratte tra grandi città in 27 paesi europei, in nove date diverse, da quattro mesi a solo un paio di giorni prima della partenza, per tenere conto delle variazioni di prezzo e delle offerte dell’ultimo minuto.

I voli erano generalmente più economici su sette rotte su dieci (79 su 112). In media, prendere un treno costava il doppio del volo, ma la differenza di prezzo era molto più marcata su alcune tratte. Ad esempio, viaggiare da Barcellona a Londra in treno era in media 10 volte più costoso e fino a 30 volte con breve preavviso: la differenza di prezzo maggiore in questa analisi.

“Mentre milioni di britannici si dirigono verso le loro vacanze in Europa, molti verso aree che sono state bruciate da questa storica ondata di caldo, l’economia contorta dell’industria dei trasporti continua a gettare benzina sull’inferno climatico. Volare sembra solo un affare perché il costo dell’inquinamento è così basso. Le compagnie aeree low cost stanno pagando tasse irrisorie mentre impongono salari bassi e cattive condizioni al personale” l’attacco di Doug Parr, direttore delle politiche di Greenpeace UK.

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Le richieste di Greenpeace

La società ambientalista si scaglia sulle “basse” tasse applicate sui voli rispetto agli alti canoni richiesti per le compagnie ferroviarie, e chiede il divieto di tutti i voli a corto raggio laddove esista un’alternativa ferroviaria ragionevole e la fine dei sussidi per le compagnie aeree e gli aeroporti, a partire dall’eliminazione graduale delle esenzioni fiscali per il cherosene e, non una bella notizia per i viaggiatori d’affari, un prelievo sui frequent flyer. Chiede inoltre ai governi europei di introdurre i biglietti climatici, semplici biglietti a lungo termine validi su tutti i mezzi di trasporto pubblico in un paese o in una regione. Insomma secondo Greenpeace: “È giunto il momento di rendere il trasporto ferroviario più conveniente rispetto ai voli in tutta Europa”.

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Il Focus sull’Italia

Greenpeace per l’Italia sottolinea come dopo la scomparsa di Alitalia, il mercato dei voli aerei sia diventato “un paradiso per le compagnie aeree low cost”. Tra le rotte analizzate ben 14 su 15 lo sono. Tra cui anche collegamenti tra importanti capitali europee, come la Roma-Berlino, non più servita dalle compagnie aeree tradizionali. In compenso sottolinea l’ottima rete ferroviaria ad alta velocità aperta da tempo alla concorrenza e la capillarità della Rete tradizionale. Bene anche i treni internazionali.

Su 13 delle 15 rotte analizzate i voli sono stati sempre o quasi sempre più economici, compresa la tratta interna da Palermo a Torino (7 volte su 9 i voli sono più economici) .
In media, per tutte le tratte analizzate per l’Italia, il treno costa 2,5 volte tanto rispetto ai voli.

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