La sicurezza aerea compie un passo decisivo verso l’innovazione. Entro luglio 2026, tutte le nuove consegne di aerei passeggeri negli Stati Uniti dovranno essere dotate di una seconda porta blindata tra la cabina di pilotaggio e l’area passeggeri. Questa misura, introdotta dalla Federal Aviation Administration (FAA) e sancita dal Congresso statunitense, mira a prevenire intrusioni non autorizzate durante le fasi in cui la porta principale della cabina è aperta per necessità operative.
Southwest Airlines ha anticipato i tempi, diventando la prima compagnia aerea a operare un volo con un Boeing 737 MAX 8 dotato della nuova barriera secondaria. Il volo, effettuato sulla rotta Phoenix–Denver, segna l’inizio dell’implementazione di questa misura di sicurezza.
L’introduzione della doppia porta blindata rappresenta una risposta alle vulnerabilità emerse dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001. Sebbene le porte rinforzate siano state installate in tutti gli aerei passeggeri, le autorità e i piloti hanno evidenziato che una sola barriera non è sufficiente. La nuova normativa, derivante dal Saracini Aviation Safety Act del 2018, obbliga le compagnie aeree a installare una seconda barriera fisica sui nuovi aerei, senza richiedere modifiche ai velivoli già in servizio.
Verso uno standard internazionale?
Con l’adozione della doppia porta blindata da parte delle compagnie aeree statunitensi, si apre la possibilità che anche altri Paesi seguano l’esempio. La protezione della cabina di pilotaggio è una priorità per la sicurezza del trasporto aereo internazionale, soprattutto in un contesto in cui le minacce evolvono. L’implementazione di questa misura potrebbe diventare uno standard globale nei prossimi anni.
Boeing e Airbus, principali produttori di aerei, hanno iniziato a includere la barriera secondaria nelle loro nuove consegne, sebbene non sia previsto l’obbligo di retrofit per gli aerei già in servizio.
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