La rivolta delle compagnie aeree contro il decreto del governo Meloni

16/08/2023
Dopo Ryanair è tutto il comparto che tuona contro il decreto Meloni per calmierare i costi dei biglietti aerei. L'intervento di Airlines4Europe

Ryanair lo aveva denunciato subito: il decreto del governo Meloni per calmierare i costi dei biglietti aerei è “ridicolo. La Ue lo cancellerà. Come voi solo i sovietici” aveva detto l’ad del vettore low cost irlandese Eddie Wilson, sottolineando che “lo sa anche Harry Potter: per abbassare i prezzi serve più offerta”. Quella che Ryanair minaccia di diminuire dopo questa improvvida decisione dell’esecutivo italiano. Ma oggi si sono accodate anche tutte le altre compagnie, chiedendo alla Commissione europea di intervenire sul decreto in questione.

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L’appello di Airlines for Europe

L’associazione europea che raggruppa 16 compagnie aere continentali, da Air France-KLM a Lufthansa, dal gruppo IAG a Ryanair, appunto, Airlines for Europe (A4E) ha scritto alla Commissione invitandola “a chiarire con l’Italia che questo intervento ha un impatto sul libero e deregolamentato mercato del trasporto aereo in Europa”. A4E sostiene che il decreto italiano potrebbe “costituire un precedente e portare a un effetto domino”. Limitare le tariffe “violerebbe” i diritti delle compagnie di “competere dove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.

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Il decreto contro l’algoritmo che usano i vettori

Il decreto mette al bando gli algoritmi – che, a dire la verità sono dei meri sistemi di reveue management – se applicati ai collegamenti con Sicilia e Sardegna, a picchi di domanda legati a fattori stagionali, e c’è un aumento del prezzo dei biglietti o dei servizi accessori del 200% rispetto al prezzo medio. La commissione ha dichiarato la scorsa settimana di aver chiesto chiarimenti a Roma, aggiungendo che il price cap raramente è un mezzo efficace per ottenere prezzi accessibili. “La Commissione sostiene misure per promuovere la connettività a un prezzo accessibile in linea con le norme del mercato interno dell’Ue. Ma – ha detto il portavoce della Commissione Adalbert Jahnz – La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito il miglior garante di prezzi accessibili nel mercato dei trasporti dell’UE di grande successo e liberalizzato”. 

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