Lindbergh Hotels & Resorts, il cui presidente Nardo Filippetti abbiamo intervistato nell’ultimo TTG Travel Experience (vedi qui l’intervista), progetta un 2024 in crescita (nonostante manchi all’appello una struttura, appena venduta), con un fatturato stimato di 29 milioni di euro su un 2023 che si è chiuso a 27 milioni di ricavi.
Oggi Lindbergh ha nel proprio portafoglio otto location, che comprendono due hotel a 5 stelle e due villaggi, questi ultimi che potrebbero però presto appartenere al passato.
Il Gruppo è, secondo le parole di Filippetti, “una realtà giovane, con forti prospettive di sviluppo. La maggior parte degli asset sono in proprietà, afferenti alla società immobiliare Marcus che fa capo alla famiglia. Il futuro del gruppo però va verso la gestione, tra affitto e contract management, e anche verso la dismissione dal mondo della villaggistica”.
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Lindbergh punta in alto
Dalla vendita dei villaggi il Gruppo potrebbe ricavare i fondi necessari per investire in nuove strutture di fascia alta. “Il primo nostro driver di crescita è il segmento alto di gamma. Nel giro di cinque anni vogliamo raddoppiare gli hotel e arrivare a 16 strutture, puntando su 5 stelle lusso nel format boutique hotel. Cerchiamo cioè immobili di circa 3.500 metri quadrati con 25 camere nel cuore di città come Firenze, Venezia, Roma e Milano – ha spiegato il presidente – Non puntiamo a hotel più grandi, che consentirebbero economie di scala ma al momento sono troppo impegnativi. Come già detto, noi vorremmo focalizzarci sulla gestione dell’attività alberghiera, quindi siamo in contatto con alcuni fondi che acquisterebbero gli asset per poi darceli in affitto. L’idea è di procedere con almeno due acquisizioni all’anno a partire dal 2025”.
Ospitalità business sul territorio
Attraverso il brand Charlie Lindbergh vorrebbe anche spingere l’acceleratore sull’ospitalità business. Oggi presente già con un 4 stelle a Pesaro, che comprende spazi dedicati al coworking in una location aperta a tutta la cittadinanza.
Altro asset interessante per il Gruppo, potrebbe essere la fascia economy di Homie, già presente a Rimini, che identifica alberghi confortevoli resi economici dalla mancanza di personale (non più di 60 euro per una doppia).
Tutti progetti che potrebbero portare la firma del figlio di Filippetti, Marco: “sto preparando il passaggio generazionale“.
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