Lufthansa Airlines, principale compagnia del Gruppo Lufthansa, è al centro di una tempesta che mescola tasse, sindacati e strategia aziendale. Il CEO Jens Ritter ha lanciato un ultimatum al governo federale tedesco: o Berlino riduce la pressione fiscale, o il vettore sarà costretto a tagliare diverse rotte.
Il malumore nasce dall’aumento delle tasse aeroportuali entrato in vigore nel 2024: da 12,48 a 15,53 euro per i voli a corto raggio, da 31,61 a 39,34 euro per il medio raggio e da 56,91 a 70,83 euro per i collegamenti intercontinentali. Ritter, in un’intervista al Berliner Morgenpost ripresa da TravelMole, ha definito ‘deludente’ la bozza di bilancio 2026, che non prevede incentivi né agevolazioni per il settore aereo.
Sotto osservazione ci sono gli scali di Brema, Dresda, Colonia, Lipsia, Münster, Norimberga e Stoccarda. Se le rotte non risulteranno più redditizie, potrebbero essere sospese e gli aeromobili ridislocati altrove.

Conti in rosso e pressione dei mercati
La compagnia ha chiuso il primo semestre 2025 con 8 miliardi di euro di ricavi (+4%) e 30,3 milioni di passeggeri trasportati, ma con una perdita operativa di 307 milioni di euro, pur migliore rispetto al rosso da 427 milioni del 2024.
Un’analisi di Bernstein Research (10 settembre 2025) firmata da Alex Irving sottolinea come il margine operativo di Lufthansa Airlines sia sceso a zero negli ultimi 12 mesi, contro l’8% del 2019. Dati che spiegano le crescenti pressioni degli investitori, preoccupati dai costi elevati e da un turnaround che non ha dato i risultati attesi.
La tensione con i piloti
Parallelamente si apre il fronte sindacale. Vereinigung Cockpit, il sindacato dei piloti, ha chiesto un aumento dei contributi al piano pensionistico, ma la compagnia ha respinto la richiesta. Ritter ha ribadito, come riportato dal sito IPE, che “Lufthansa Classic soffre di un enorme problema di redditività, soprattutto a causa dei voli a corto raggio in Germania e degli elevati costi del personale”.
Il sindacato ha quindi indetto un referendum tra i piloti di Lufthansa e Lufthansa Cargo, che potrebbe sfociare in uno sciopero. La compagnia ha chiesto ulteriori colloqui per scongiurare la mobilitazione.
Tagli al personale in vista
Secondo un’esclusiva di Reuters (26 settembre 2025), Lufthansa si prepara ad annunciare migliaia di esuberi come parte di una riorganizzazione volta a recuperare redditività. L’annuncio ufficiale è atteso durante la giornata dedicata ai mercati finanziari, la prima in sei anni.
La notizia ha già avuto un impatto positivo sui mercati: il titolo Lufthansa (LHAG.DE) è salito del 3,4%, toccando i massimi di tre settimane. Tuttavia, gli analisti di Bernstein hanno ricordato che, nonostante la riduzione della flotta rispetto al 2019, il gruppo impiega oggi circa il 7% di personale in più.
Il CEO Carsten Spohr, durante la presentazione dei dati 2024, aveva già chiarito la necessità di “snellire l’amministrazione e ridurre i costi, perché senza margini non possiamo investire e senza tecnologia moderna non possiamo competere”.
Uno snodo cruciale per il gruppo
Il futuro di Lufthansa si gioca su più tavoli: riduzione delle tasse, gestione dei rapporti con i sindacati, riorganizzazione interna e nuove strategie di efficienza. Gran parte delle speranze è legata alle controllate Discover e Lufthansa City Airlines, nate per aumentare la flessibilità e ridurre i costi del personale.
Con l’acquisizione di ITA Airways ormai vicina, il confronto tra i modelli organizzativi diventerà ancora più stringente. E per Lufthansa, questo autunno rischia davvero di essere il più caldo degli ultimi anni.
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