Dal 1° gennaio 2025 sarà operativa la nuova classificazione delle attività economiche, denominata ATECO 2025, realizzata dall’Istat in collaborazione con enti istituzionali. Questo aggiornamento sostituirà l’attuale ATECO 2007 e introdurrà importanti novità, soprattutto per il settore turistico, con codici più dettagliati e aderenti alle nuove realtà del mercato.
Perché questa revisione?
La nuova classificazione nasce dall’esigenza di rappresentare con maggiore precisione le trasformazioni economiche degli ultimi anni. Allineata alla classificazione europea NACE Rev. 2.1, ATECO 2025 renderà più semplice e uniforme la gestione amministrativa, fiscale e statistica delle attività economiche, garantendo maggiore coerenza anche a livello internazionale.
Le novità per il turismo
Il settore turistico è uno dei protagonisti di questa riforma. Con l’introduzione di codici specifici, sarà possibile descrivere con maggiore dettaglio l’ampia varietà di attività ricettive e di servizi connessi al turismo.
Tra i principali nuovi codici:
- 55.20.20: Rifugi e baite di montagna
- 55.20.31: Case religiose di ospitalità
- 55.20.41: Bed and breakfast
- 55.20.42: Alloggi in camere, case e appartamenti per vacanze
- 55.30.02: Villaggi turistici e glamping
- 55.30.04: Marina resort
- 55.40.00: Servizi di intermediazione per alloggi
Queste nuove categorie sono pensate per rispondere alle esigenze del mercato e includono tendenze emergenti come il glamping (campeggi di lusso) e i marina resort, che offrono una fotografia più completa del settore.
Quando entreranno in vigore?
ATECO 2025 sarà formalmente in vigore dal 1° gennaio 2025, ma la sua applicazione pratica per adempimenti amministrativi e fiscali inizierà il 1° aprile 2025. Questo periodo di transizione è stato pensato per consentire a imprese e istituzioni di aggiornare i propri sistemi.
Cosa devono fare le imprese e i professionisti?
A partire dal 1° aprile 2025, tutti i soggetti economici – imprese, liberi professionisti e altre attività – dovranno utilizzare i nuovi codici ATECO per adempiere agli obblighi fiscali e amministrativi.
Le modalità di aggiornamento prevedono:
- Imprese: possono modificare i codici tramite il servizio ComUnica di Unioncamere.
- Professionisti e altri soggetti: devono utilizzare i moduli disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
L’Istat e le Camere di Commercio metteranno a disposizione strumenti di supporto per agevolare il passaggio.
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