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Trenitalia, oltre all’Eurotunnel, punta anche alla Germania

03/11/2025

In questo articolo

Oltre ai treni transfrontalieri dall'Italia a Monaco - e poi verso Berlino - il Gruppo FS vuole sbarcare anche sulla rete interna in Germania. Oltre che sotto la Manica

Trenitalia, nell’ottica di “diventare la metropolitana d’Europa”  (leggi qui: Frecciarossa alla conquista dell’Europa) oltre che portare i suoi servizi sotto La Manica – come scrivemmo qui: Alta velocità tra Londra e Parigi: il Gruppo FS lancia un maxi piano da 1 miliardo di euro – sta valutando anche la possibilità di entrare nella rete tedesca a lunga percorrenza con ben 50 treni. “Stiamo pensando di espandere la nostra attività in Germania per includere il redditizio settore dei treni espressi”, ha dichiarato il Ceo della società Stefano Donnarumma in un’intervista ad Handelsblatt.

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Trenitalia punta anche alla Germania

Il gruppo Fs già opera trasporto regionale e nelle merci in ben 14 Länder attraverso le sue controllate Netinera (la quale a maggio scorso aveva pubblicato  un bando per l’acquisto di 50 treni ad alta velocità…) e TX Logistik e prevede di offrire entro dicembre 2026 treni transfrontalieri tra Milano e Monaco, con un allungamento a Berlino. Ma la società vuole anche entrare nel mercato dell’Alta velocità. “Abbiamo contattato i gestori delle infrastrutture e le autorità” ha detto Donnarumma.

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Trenitalia punta anche alla Londra-Parigi

Con un investimento dichiarato di 1 miliardo di euro inserito nel Piano 2025-2029, Fs vuole portare il made in Italy nell’Eurotunnel, sulla Londra-Parigi, grazie a: una finestra regolatoria favorevole nel Regno Unito, partnership industriali e accessi operativi in Francia e Regno Unito e le nuove politiche di St Pancras che riducono i costi d’ingresso e incentivano nuove destinazioni e fermate intermedie. Lato Torino-Lione invece la nuova data di avvio sarebbe il 2033.

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Trenitalia e il mercato Interno

La filiera ferroviaria italiana ha chiuso il 2024 a 7,1 miliardi di fatturato (+11,5%), con 22.500 addetti e ordini oltre 11 miliardi. L’export sfiora 1,5 miliardi. Restano criticità su materie prime (fino al 40% dei costi) e capacità tecniche. I fondi del Pnrr (circa 25 miliardi sulla mobilità ferroviaria) sono il ponte verso il dopo-2026. Gli investimenti vanno anche sui collegamenti regionali, con l’arrivo in flotta dei Coradia Stream, treni da 200 km/h1.076 posti, prodotto in Italia (Savigliano, Sesto San Giovanni, Bologna). Entrerà in servizio in Toscana, Umbria e Lazio.

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