Il travel in Italia batte i livelli 2019, ma a vantaggio degli affitti brevi

06/06/2024
Il settore alberghiero comunque ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze lo scorso anno, con picchi superiori al 70% in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste e nelle due Provincie autonome del Trentino-Alto Adige. Il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto.

Un record, esaltato anche dal ministro del Turismo Daniela Santachè, quello che sembrano mostrare i numeri del settore alberghiero italiano: le stime relative al 2023 registrano i valori più elevati osservati da sempre. Oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale.

I numeri non mentono mai. L’Italia sta tornando a occupare il posto che merita nel panorama mondiale del turismo – ha commentato il ministro del Turismo Daniela SantanchèIl record storico di andamento evidenziato dalle stime che presentiamo grazie al lavoro congiunto di Ministero e ISTAT non è un risultato casuale ma frutto di una strategia mirata che mette il turismo al centro delle politiche del governo“.

Tra il 2019 e il 2023 gli arrivi nelle strutture ricettive italiane sono di 3 milioni di unità (+2,3%), mentre le presenze turistiche crescono di 14,5 milioni (+3,3% rispetto al 2019). Rispetto al 2022 si stima una crescita complessiva degli arrivi del 13,4% e delle presenze del 9,5%, c’è un però. Dove alloggiano i turisti (che tornano, post-2020 ad essere più stranieri che nostrani, con il 52,4% delle presenze turistiche non residenti in Italia)? Soprattutto fuori dagli alberghi.

I dati sono frutto del lavoro inter-istituzionale sul turismo di Istat e Ministero del turismo, che ha analizzato i dati e i metadati del sistema informativo “Alloggiati web,” ossia delle informazioni acquisite dalla Polizia di Stato (Ministero dell’Interno).

Cresce soprattutto l’extra-alberghiero

Rispetto al 2022 infatti cresce soprattutto il settore extra-alberghiero, in termini di arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri si parla rispettivamente del +16,9% e +11%.

Il settore alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti: arrivi a +11,5% e le presenze a +8,1%.

La sfida – ha spiegato Santanché – non è solo quella di aumentare il numero delle presenze, quanto piuttosto di puntare sempre più su un turismo di qualità, e quindi su offerte turistiche in grado di soddisfare, in modo sostenibile, ogni tipo di esigenza. Ciò significa gestire i flussi e incentivare la nascita di hotel, anche di lusso, per poter innalzare il livello della nostra offerta affinché non sia solo mordi e fuggi ma possa proporre ai turisti esperienze immersive e attirare più risorse sui nostri meravigliosi territori“.

PRESENZE PER REGIONE E TIPO DI ESERCIZIO RICETTIVO. Anno 2023 (a), composizioni percentuali
PRESENZE PER REGIONE E TIPO DI ESERCIZIO RICETTIVO. Anno 2023 (a), composizioni percentuali

Nel 2023 il Lazio ha puntato sugli affitti brevi

A livello territoriale, l’incremento delle presenze nel comparto extra-alberghiero sul 2022 è superiore addirittura del 30% nel Lazio (31,5%); poi Sicilia (25,2%), Campania (22,8%) e Lombardia (22,3%).

Il settore alberghiero comunque ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze lo scorso anno, con picchi superiori al 70% in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e nelle due Provincie autonome del Trentino-Alto Adige. Il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto.

Sono tutti in Veneto, ma crescono di più Lazio e Lombardia

A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove si concentrano circa 177 milioni di presenze, pari al 39,2% del totale nazionale, seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%).

La Regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%). La prima regione nel meridione è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).

In termini di variazioni rispetto al 2022, chi ha registrato un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%) e la Lombardia (+16,8%), in parte determinati dalla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Poi Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+11%).

Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia.

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