GBTA survey sui dazi USA

Viaggi d’affari in calo nel 2025: l’allarme di GBTA dopo le misure del governo USA

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Un sondaggio globale condotto da GBTA rivela che quasi un terzo delle aziende prevede un forte calo nei viaggi d'affari a causa di restrizioni e dazi: -21% nei volumi e -88 miliardi di dollari potenzialmente persi

Perché si verifichi una tempesta perfetta servono determinate condizioni atmosferiche che in alcune zone del mondo sono statisticamente probabili. Le recenti decisioni del governo statunitense stanno creando esattamente questo: la tempesta perfetta per il settore dei viaggi d’affari.

Dall’inizio del 2025, sono entrate in vigore misure protezionistiche che includono dazi elevati su beni importati, restrizioni all’ingresso per cittadini di determinati Paesi e politiche transfrontaliere più severe. A queste si aggiungono avvisi di viaggio emessi da altri Paesi contro gli Stati Uniti, alimentando ulteriore incertezza.

Secondo il sondaggio condotto dalla Global Business Travel Association (GBTA), che ha raccolto le opinioni di 905 professionisti del settore in 45 Paesi, il 29% degli acquirenti globali prevede un calo del volume dei viaggi d’affari nel 2025. La riduzione media stimata si attesta intorno al 21%.

Tabella 1 – Variazione attesa dei volumi di viaggio aziendali (2025)

Risposta Percentuale
Calo previsto 29%
Nessun cambiamento 44%
Aumento previsto 9%
Incerto/Non applicabile 19%

“Sebbene le prospettive per i viaggi d’affari fossero molto positive all’inizio del 2025, le recenti azioni del governo USA hanno generato nuove incertezze,” ha dichiarato Suzanne Neufang, CEO di GBTA. “Viaggiare per lavoro è essenziale per la crescita economica e le relazioni diplomatiche: limitazioni e barriere rischiano di compromettere la resilienza di interi settori.”

L’impatto economico: fino a 88 miliardi di dollari in meno

Oltre alla riduzione dei volumi, il calo delle spese rappresenta un’altra minaccia concreta. GBTA stima che la spesa globale per viaggi d’affari avrebbe dovuto raggiungere 1,63 trilioni di dollari nel 2025. Tuttavia, con una riduzione media del 20% tra chi prevede una diminuzione, si ipotizza una perdita potenziale fino a 88 miliardi di dollari.

Il 27% degli acquirenti intervistati ha già indicato che prevede una diminuzione della spesa aziendale per i viaggi. Anche qui, la quota di incerti è alta (18%), segno di un contesto ancora molto fluido.

Tabella 2 – Variazione attesa della spesa per viaggi d’affari (2025)

Risposta Percentuale
Spesa in calo 27%
Nessun cambiamento 44%
Aumento previsto 11%
Incerto/Non applicabile 18%

Fornitori in difficoltà: -18% nei ricavi e aspettative pessimistiche

Anche i fornitori di servizi travel, come compagnie aeree, hotel e TMC (Travel Management Companies), stanno subendo le conseguenze. Il 37% prevede un calo nei ricavi legati ai viaggi d’affari per il 2025, con una riduzione media stimata del 18%. Solo il 7% si aspetta un miglioramento, mentre il 31% resta incerto.

La situazione è particolarmente critica negli Stati Uniti, dove il 41% dei fornitori prevede una flessione, rispetto al 37% in Canada e al 32% nel resto del mondo.

Tabella 3 – Prospettive di ricavo dei fornitori (2025)

Risposta Percentuale
Ricavi in calo 37%
Nessun cambiamento 25%
Ricavi in aumento 7%
Incerto/Non applicabile 31%

Ottimismo in caduta libera: dal 67% al 31% in pochi mesi

Nel sondaggio di novembre 2024, il 67% degli operatori del settore si dichiarava ottimista sul futuro dei viaggi d’affari. Ma ad aprile 2025, questa percentuale è scesa drasticamente al 31%, con il 40% che ora si dice neutrale e il 26% apertamente pessimista.

Questa perdita di fiducia è diffusa a livello globale, con l’ottimismo che rimane più alto solo in America Latina (52%) e in Asia-Pacifico (40%), mentre è molto più contenuto in Nord America (28%) ed Europa (26%).

Tabella 4 – Livello di ottimismo sul settore (2025)

Regione Ottimisti
America Latina 52%
Asia-Pacifico 40%
Nord America 28%
Europa 26%

Cambiamenti nelle policy aziendali e cancellazioni di eventi

A causa delle restrizioni, molte aziende hanno iniziato a modificare le loro politiche di viaggio. Il 7% ha già cambiato la propria policy per viaggi da/per gli USA, mentre il 25% sta valutando di farlo. Solo il 64% non ha apportato modifiche.

Nel frattempo, il 20% delle aziende ha già deciso o sta considerando la cancellazione o lo spostamento di meeting ed eventi dagli Stati Uniti. Le aziende non statunitensi sono tre volte più propense a prendere decisioni di questo tipo.

Tabella 5 – Azioni aziendali legate ai meeting negli USA (2025)

Azione intrapresa Percentuale
Meeting cancellati negli USA 13%
Eventi cancellati negli USA 10%
Riunioni spostate fuori dagli USA 8%
Partecipazione cancellata a eventi USA 10%

Le principali preoccupazioni del settore

Le priorità indicate dagli intervistati evidenziano le aree di maggiore criticità. In cima alla lista c’è l’aumento dei costi legati ai viaggi (54%), seguito dalla burocrazia (46%) e dai tagli ai budget (40%). Non mancano preoccupazioni legate alla sicurezza e alla disponibilità dei dipendenti a viaggiare verso gli USA.

Tabella 6 – Preoccupazioni principali per il 2025

Preoccupazione Percentuale
Costi più alti 54%
Maggiori richieste burocratiche 46%
Tagli ai budget 40%
Sicurezza/duty of care 37%
Disponibilità dei dipendenti a viaggiare 37%

Infine, un dato significativo: il 23% dei professionisti del settore afferma di conoscere personalmente qualcuno il cui viaggio è stato influenzato dalle nuove regole e restrizioni.

L’indagine GBTA dipinge uno scenario in evoluzione ma fortemente condizionato dalle politiche protezionistiche e migratorie del governo USA. Le aziende del settore travel e le multinazionali si trovano costrette a ripensare le proprie strategie di mobilità internazionale. Sarà cruciale monitorare due aspetti fondamentali nei prossimi mesi: la tenuta dei bilanci aziendali e l’evoluzione delle politiche di confine statunitensi.

“Serve stabilità per garantire continuità ai viaggi d’affari globali. Le barriere in un momento di ripresa rischiano di frenare il motore economico mondiale,” ha concluso Neufang.

Leggi Anche: Mercato, D&I, sostenibilità nel GBTA Roadshow di Milano

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